La pressione sulla pelle tra crisi globali e risposte locali

La pressione sulla pelle tra crisi globali e risposte locali

Dal 2020 la filiera italiana della pelle si trova a fronteggiare una salita impegnativa, simile al mito di Sisifo, costretta a spingere un enorme masso verso la cima senza mai potersi fermare. Questa immagine ben rappresenta la situazione raccontata a Pitti Uomo 108, dove i marchi più forti trainano il gruppo mentre altri rischiano di staccarsi. In gioco c’è l’equilibrio tra qualità, prezzo, produzione e distribuzione, in un contesto complicato da tensioni geopolitiche come la trade war USA-Cina e da una trasformazione globale che impone nuove strategie. Il numero di luglio de La Conceria, intitolato “La pressione sulla pelle”, racconta chi e come si affronta la sfida.

La pressione sulla pelle

Il tradizionale hub produttivo cinese perde stabilità. Dazi e tensioni costringono i grandi brand a cercare alternative produttive, spesso tra Asia e Europa, ma la Cina mantiene un vantaggio competitivo difficile da eguagliare. Expo Riva Schuh + Gardabags conferma come realtà come People International e Liliiboo osservino questo cambiamento, mentre piccoli produttori europei provano a occupare nuovi spazi. Maria Cheng, imprenditrice italiana in Cina, ci racconta per esempio come la strategia sia più importante della sola localizzazione produttiva. Il tutto mentre sulla concia italiana e internazionale si scatena la tempesta perfetta.

 

 

La resistenza della filiera

Una tempesta a cui bisogna resistere e da cui bisogna ripartire, così come si è sottolineato durante l’Assemblea Generale di UNIC – Concerie Italiane che vi raccontiamo in “Resistenza/Ripartenza: le parole d’ordine”. Con qualche sprazzo di luce, visto che negli ultimi mesi due operazioni confermano come, all’interno della filiera conciaria, le aggregazioni restino di grandissima attualità. Senza tralasciare il sempiterno tema dei prezzi. Da Pitti Uomo le voci che raccontano come sia proprio il prezzo a dominare le scelte, ma ormai accompagnato da una rinnovata ricerca di autenticità e qualità.

Qualcosa si muove

Spazio anche all’intervista di Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia, che ci racconta quali saranno le sfide del retail nel 2025, un anno in cui il pubblico avrebbe voglia di rinnovare il guardaroba. E poi le rubriche, dall’unione sempre più stretta tra moda e tennis, all’invasione dei sandali in pelle – must have delle collezioni primavera-estate 2025/2026. Fino a un nuovo software di intelligenza artificiale cinese –  Zhiyi Technology – che sta già intervenendo lungo l’intera filiera per prevedere cosa si venderà con certezza e progettando capi su misura, ma anche per monitorate tendenze in fatto di moda o, talvolta, anticiparle.

Clicca qui per sfogliare il sommario di “La pressione sulla pelle”

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