Melania contro l’archiviazione delle banche che accusa di usura

Melania contro l archiviazione delle banche che accusa di usura

Il calzaturificio Melania contro l’archiviazione dei due istituti di credito che accusa di usura. L’azienda di Montegiorgio aveva denunciato Banca Marche e Carifermo. Il GIP del tribunale di Fermo, Grazia Leopardi, ha però disposto l’archiviazione dei sette dirigenti indagati. L’azienda, controllata dalla famiglia Gironacci, ha già annunciato il ricorso.

Contro l’archiviazione

Secondo il calzaturificio marchigiano, Banca Marche avrebbe applicato tassi da usura sui rapporti di conto corrente per un valore di oltre 2,5 milioni. Stessa accusa per Carifermo, ma per una cifra che si aggira intorno a 90.000 euro (fonte Cronache Maceratesi). I fatti risalgono al 2019 e al 2015, quando Melania ha ricevuto alcuni finanziamenti dagli istituti di credito. Poi però, dopo essersi rivolta a consulenti, la società ha deciso di accusare i vertici delle banche di aver praticato tassi usurari.

Le cifre

Con questa condotta Banca Marche avrebbe guadagnato 2,5 milioni di euro non dovuti e Carifermo 90.000 euro, dicevamo. La procura di Fermo ha messo sotto inchiesta l’ex direttore generale di Banca Marche, Luciano Goffi, il direttore dell’Ufficio crediti e sofferenze, Franco Leone Salicona, e il funzionario Andrea Cantarini. Per la Cassa di Risparmio di Fermo invece erano stati indagati quattro dirigenti. Secondo la Procura, i tre indagati di Banca Marche avrebbero modificato nel tempo i contratti, in modo che i tassi di interesse fossero più vantaggiosi per la banca.

L’archiviazione

Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, i legali difensori hanno esibito una sentenza della Corte di Cassazione sulle modalità di calcolo del tasso usurario: questa esclude che nei periodi di riferimento ci fosse mai stato alcun superamento dei limiti di legge sugli interessi. I difensori hanno poi ripercorso le 300 delibere di Banca Marche, dimostrando che tutti gli interventi avevano migliorato i tassi di interesse, pattuiti prima dell’arrivo di Goffi. Diverso il parere dell’azienda con sede a Montegiorgio (Fermo), che attraverso il legale ha annunciato il ricorso. (mv)

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