Miniconf annuncia l’addio alla pelle, ma non la usa: anzi…

Miniconf annuncia l’addio alla pelle, ma non la usa: anzi…

La notizia si riassume così: Miniconf annuncia l’addio alla pelle. Trattasi di una nota azienda toscana specializzata in moda junior. In particolare, abbigliamento da 0 a 16 anni. Possiede 4 brand (Minibanda, Sarabanda, iDo e Dodipetto) e da tour fatto online, all’interno del suo e-shop, si scopre che di pelle non ne usava. A differenza, però, dell’”ecopelle”, termine fuorilegge dal 24 ottobre 2020, presente in alcuni capi e accessori.

Addio alla pelle

Miniconf spiega che si tratta di “uno sviluppo naturale e doveroso che si inserisce nel percorso dettato dal nostro Manifesto di impegno aziendale”. Il quale è “guidato da precisi valori di condotta morale e di sostenibilità”. L’addio alla pelle segue quello alla pelliccia del 2013 e della piuma d’oca (2020) e avrà una conseguenza di marketing. In altre parole, permetterà a Miniconf di scalare posizioni nel percorso di rating etico previsto dallo standard Animal Free Fashion di LAV (Lega Antivisezione). La quale plaude e dichiara: “Le produzioni animali, anche nell’industria della moda e per quanto certificate, non assicurano ad ogni singolo animale coinvolto una vita naturale, per qualità e durata. Anzi possono avere implicazioni negative anche per l’ambiente e la salute delle persone”.

Il controcanto dell’ecopelle

Miniconf ha tutto il diritto di usare o meno la pelle o qualsiasi altro materiale, ci mancherebbe. Ma suona piuttosto “particolare” il richiamo ai “valori di condotta morale e di sostenibilità” di questa scelta. Come se chi produce pelle non ne avesse, di questi valori, e non lo fosse, sostenibile. Cosa facilmente riscontrabile nell’impegno green di un’industria, quella conciaria italiana, che anche in questo senso rappresenta un’eccellenza fatta di risultati e non di slogan. Servirebbe poi, per l’ennesima volta, ricordare che la pelle, per una quota pari al 99,5%, è il recupero di un rifiuto dell’industria alimentare. Ma, forse, è una fatica inutile, visto che muovendosi nell’e-shop di Miniconf (da cui è tratto lo screenshot nella foto) si scoprono decine di riferimenti a capi e accessori in “ecopelle”. Termine notoriamente abusato in modo fuorviante per definire un materiale sintetico derivato del petrolio. Nonché termine fuorilegge in virtù del DL 68 entrato in vigore il 24 ottobre scorso. Ogni altro commento ci pare superfluo.

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