USA, il Bonded Leather è “un flagello”: il Washington Post spiega come difendersi dalle fregature

Maledetto Bonded Leather. Acquistare pezzi d’arredamento negli Stati Uniti è rischioso come attraversare un campo minato. Le fregature sono dietro l’angolo e non è difficile che il consumatore, alla fine, rimanga profondamente deluso. “Gli americani spendono ogni anno oltre 100 miliardi di dollari in arredi – scrive il Washington Post – ma spesso non ottengono quello per cui hanno pagato. Le etichette sono confusionarie e portano a incomprensioni”. Lo scenario è critico: “Il Governo non monitora il mercato – continua il quotidiano –: dal 2002 il Federal Trade Commission Act non comprende il settore sotto la sua attività normativa”. La deregulation trasforma la comunicazione in un Far West: “I bene intenzionati dell’industria sono frustrati da chi fa marketing ingannevole”. Ma qual è uno dei campi in cui il consumatore statunitense più spesso è tratto in inganno? Quello del “Bonded Leather”, come viene genericamente indicato il rigenerato di fibre di cuoio. “È il flagello dell’industria dell’imbottito – spiega un consulente al Washington Post –, un sottile materiale plastico con particelle di pelle su un lato. È stato oggetto di contese legali tra consumatori e imprese, ma è ancora sul mercato”. Come non cascare nel tranello? “Evitare dicitura come PU Leather, Bonded Leather o Bicast Leather – si legge su WP – e acquistare prodotto che indichino pieno fiore”. Ma anche in questo caso, bisogna stare attenti: il prezzo è rivelatore: “Se è troppo economico per essere autentico – conclude il consulente –, non è autentico”.

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