A cosa deve badare una PMI quando affronta la brand reputation

A cosa deve badare una PMI quando affronta la brand reputation

È un’attività che solitamente non competeva le piccole e medie imprese della moda. Perché, certo, i brand grandi o grandissimi sanno bene cosa vuol dire brand reputation. Sanno bene, cioè, che ogni passo, ogni scelta, ogni presa di posizione, va fatta valutando la possibile reazione dell’opinione pubblica. Più di rado erano calzaturifici e pelletterie indipendenti a doversi fare questa domanda. A dover formulare strategie anche nel campo della comunicazione di massa. Ma nel 2022 anche questo è diventato prioritario. Perché, come vi raccontiamo su La Conceria n. 6, mensile in distribuzione tra gli abbonati, la guerra scatenata dalla Russia ha riscritto le priorità.

 

 

La prova della brand reputation

Lasciamo a Marino Fabiani, calzaturiere marchigiano ospite di talk e giornali tra marzo e aprile, l’onere di raccontare dalle pagine del nostro magazine che cosa si provi quando i media nazionali all’improvviso si interessano di te. I fatti dell’inverno 2022 hanno colto le PMI di sorpresa. Ora, guardando al futuro, è tempo di programmare. Proprio di questo parliamo con Gianluca Giansante, Digital Engagement & Advocacy Partner di Comin & Partners. Agenzia che ha di recente pubblicato un report sui risultati dei grandi gruppi nella brand reputation: allarghiamo il discorso a tutte le imprese della moda.

Per leggere l’intervista a Giansante, clicca qui

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