Chi dice no alle esotiche, chi scala Bugatti: consigli di lettura

Chi dice no alle esotiche, chi scala Bugatti: consigli di lettura

E così Puig si aggiunge alla lista di chi dice no alle pelli esotiche. Il gruppo spagnolo, che gestisce tra gli altri i marchi Carolina Herrera e Jean Paul Gaultier, concede l’occasione a PETA di appuntare un’altra stellina al proprio medagliere. Sull’entità dell’impiego di pelli esotiche da parte dei brand di Puig, sorvoliamo. Intanto l’azionariato di Bugatti si ricompone: alla maggioranza arrivano i croati di Rimac. CEC, infine, rinnova la presidenza (e conferma Luìs Onofre).

I nostri consigli di lettura

  • L’armamentario retorico per legittimare il no alle pelli esotiche è il solito dell’area vegana. PETA le sciorina tutte: “Lasciare un mondo migliore alle prossime generazioni”. Come stanno le cose, lo sappiamo bene. Anche perché l’hanno spiegato (più volte) i vertici di Richemont, di LVMH e le istituzioni impegnate nella conservazione della Natura (come IUCN).
  • È da tempo che i rumors parlavano di un possibile passaggio di mano. Ora è avvenuto. Il controllo di Bugatti, riassume AdnKronos, fa capo a una joint venture il cui 55% è del gruppo croato Rimac e, il restante 45%, di Porsche.
  • CEC, l’associazione che rappresenta a Bruxelles la calzatura europea, ha rinnovato l’ufficio di presidenza. Per i prossimi due anni guiderà le attività il portoghese Luìs Onofre. La sua è una riconferma: era già in carica dal 2019.

 

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