Cosa s’è detto sugli affari della moda, sulla pelle e sul gas

Cosa s’è detto sugli affari della moda, sulla pelle e sul gas

Gli affari della moda italiana, che vanno bene, ma si muovono in un contesto poco rassicurante. Il prestigio della pelle francese, che vanta tradizione e qualità, ma si vede attaccata dai detrattori. La politica energetica del Paese e la disponibilità di gas quando, viste le tensioni diplomatiche con la Russia, si prevede un autunno-inverno 2022/2023 molto freddo. La rassegna stampa della settimana è ricca di spunti: ve ne proponiamo qualcuno.

Consigli di lettura

  • Carlo Capasa è il presidente di CNMI (Camera Nazionale della Moda Italiana). Con il Corriere ha parlato della prossima edizione dei Sustainable Fashion Awards, gli oscar della moda verde. L’occasione è stata utile anche per un confronto sull’andamento degli affari della moda: “Stimiamo un +2,5% sul 2019 pre-pandemia”, dice Capasa. Abbastanza per essere sereni? No, perché se è vero che “gli USA corrono”, è la risposta, “la Cina è chiusa dai lockdown e pesa la guerra in Ucraina”;

 

 

  • Frank Boehly, presidente di Conseil National du Cuir (l’associazione che rappresenta la concia francese), si è da qualche tempo lanciato in una campagna sui media transalpini in difesa della pelle. Difesa da chi? Dagli antagonisti vegani, principalmente, quelli che la pelle animale la dileggiano in pubblica sede. Ma che poi della pelle copiano tutto sui loro materiali alternativi: l’aspetto, le caratteristiche (nelle loro intenzioni) e, soprattutto, il nome. È un lavoro didattico e di persuasione, quello di Boehly, come conferma l’ultima ricca intervista a La Depeche. Un lavoro nel quale si impegna a spiegare, a chi non le conosce, le caratteristiche della pelle. Un lavoro in cui a chi gli chiede: “La pelle di domani sarà sostenibile?” si trova a dover rispondere “contrariamente a quanto si crede, la pelle è già eco-responsabile”;
  • La situazione energetica è intanto preoccupante. Per le famiglie e per le imprese. Stefano Besseghini, presidente di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti Ambiente), ha fatto il punto della situazione in Parlamento: “I prezzi dell’energia mai riscontrati in precedenza, il manifestarsi di ricorrenti episodi di siccità e una situazione economica in generale peggioramento” sono “elementi che mettono alla prova la resistenza delle famiglie e la competitività del nostro sistema industriale”.

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