È di Cristoforo Colombo o no la Mappa Mundi su pergamena ovina?

È di Cristoforo Colombo o no la Mappa Mundi su pergamena ovina?

All’inizio del ‘900, uno storico francese attribuì a Cristoforo Colombo una mappa che riportava la rotta di navigazione verso le Indie. Era una pergamena. In altre parole: una pelle ovina. Tuttavia, l’attribuzione di questa Mappa Mundi non è certa e intorno a questa antica mappa sono nate accese discussioni tra esperti. I dubbi nascono da un’interpretazione, quella sulla rappresentazione di una bandiera spagnola che secondo alcuni sarebbe la versione successiva al 1492. Quindi, dopo la scoperta dell’America.

La pergamena della discordia

Nel 1924 Charles de la Roncière, storico ed esperto di cartografia francese, attribuì a Cristoforo Colombo una mappa di navigazione portoghese da sempre oggetto di discordia. Come riporta la descrizione del reperto sul sito di Moleiro (società specializzata in riproduzioni di codici e mappe storiche), la carta mostra l’area mediterranea con l’aggiunta delle coste atlantiche che si estendono dal sud della Scandinavia fino alla foce del fiume Congo. La costa africana è indicata con precisione e anche i nomi delle aree sono precise. E proprio lungo la costa africana, secondo gli esperti, Cristoforo Colombo avrebbe effettuato almeno un viaggio con il suo equipaggio. In un angolo della mappa è rappresentata Gerusalemme con alcuni anelli celesti, simbolo della visione geocentrica dell’universo. Un’indicazione, infine, sottolinea come nonostante la carta sia piana, le terre rappresentate appartengano a un sistema sferico.

 

 

I dubbi

Molti storici e ricercatori, però, non concordano con Charles de la Roncière. La mappa riporterebbe, infatti, una bandiera spagnola nella sua versione post gennaio 1492. Vale a dire successiva alla conquista di Gerusalemme da parte dei monarchi cattolici. A differenza del planisfero di Juan de la Cosa datato 1500 e delle mappe successive, spiega ancora moleiro.com, in questa mappa non si fa alcun tentativo di mostrare le nuove scoperte fatte dal 1493 in poi. Quel che resta certo, quindi, è che, tra leggenda e discordia, questa mappa è giunta fino a noi (anche) perché è disegnata su pelle.

Nell’immagine: il dettaglio di un fac-simile della Mappa Mundi tratto da facsimilefinder.com

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