In Trentino rispunta l’antico dipinto su cuoio, creduto perso

In Trentino rispunta l’antico dipinto su cuoio, creduto perso

In Trentino rispunta un antico dipinto su cuoio. L’Ufficio dei beni storico-artistici della Provincia autonoma di Trento sta concentrando i propri studi su una particolare opera. È un manufatto del Seicento presente sull’altare della chiesetta di Sant’Agata a Faedo. Nel corso dei secoli la chiesetta è stata oggetto di numerosi interventi, salvo poi essere stata abbandonata per un lungo periodo. Nel corso di tutto questo tempo, il dipinto sembrava fosse andato perduto. Ora, invece, è ricomparso in tutta la sua bellezza insieme a due antine in legno molto antiche e preziose.

L’antico dipinto su cuoio

È ladige.it a raccontare l’affascinante storia delle opere della chiesa di Sant’Agata. I beni risalgono al Seicento e tutti credevano fossero andati persi. La struttura è stata oggetto di diversi tipi di intervento nel corso dei secoli, ed è anche rimasta abbandonata a lungo durante il secolo scorso, quando venne eretta la nuova chiesa del Santissimo Redentore. Parte dei beni contenuti nel vecchio tempio furono trasportati in quello nuovo. Qualcosa, però, pare scomparve in questa fase. A riportarlo sono i documenti redati da Nicolò Rasmo, storico dell’arte e ispettore della Soprintendenza dei beni culturali a metà del 1900. La sua attenzione si concentra, in particolare, sul destino di due antine dell’altare e di un dipinto in cuoio del 1620. I manufatti sembravano essere spariti, poi ricomparvero ma in breve tornarono nell’ombra.

 

 

Il presente

Ora gli esperti dell’Ufficio per i beni storico-artistici della Provincia di Trento hanno riconosciuto due piccole porte lignee con le immagini di Santa Apollonia e Santa Lucia che potrebbero corrispondere alle due antine che si presumevano scomparse. Un’altra opera è proprio la pittura su cuoio che si trovava nella parte inferiore di uno dei due altari laterali e che raffigura la Madonna con Bambino con a fianco le Sante Agata e Caterina. Oggi, come spiega ladige.it, queste tre opere sono oggetto di studio da parte dei laboratori provinciali. (art)

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