Le prospettive dell’ultima Fendi, della concia inglese, dei motori

Le prospettive dell’ultima Fendi, della concia inglese, dei motori

Delfina Delettrez-Fendi è l’ultima Fendi a entrare nel brand di famiglia. La designer, figlia di Silvia Venturini Fendi, è espressione della quarta generazione della dinastia romana: ora che assume l’incarico di jewellery artistic director della maison del gruppo LVMH, riconcilia le sue inclinazioni (ha già fondato un marchio nel 2007) con la sua storia personale. E che storia. La rassegna stampa della settimana non ci regala solo le sue, di prospettive. Ci sono quelle della filiera della pelle inglese, secondo il dibattito divampato sulle colonne del Financial Times. E ci sono quelle dei motori, tra i numeri di Ducati e le iniziative in fatto di tessuti di BMW.

 

  • Essere l’ultima Fendi (in ordine cronologico, per carità, non in termini assoluti) presenta dei vantaggi. Parlando con MFF, Delfina Delettrez-Fendi oltre che spaziare sulla sua idea di moda e di lusso, può raccontare del rapporto con una madre con un certo curriculum, con un amico di famiglia come Karl Lagerfeld e di un collega come Kim Jones.
  • La manifattura può tornare ad essere la spina dorsale (o, per lo meno, una parte importante) dell’economia britannica? Gli opinionisti del Financial Times ritengono di no. Secondo Mike Redwood per quanto riguarda la filiera della pelle non tutto è perduto.
  • Dal mondo dei motori arrivano segnali di vario tipo. Il gruppo Ducati, che chiude con un eccellente giugno un ottimo primo semestre, fa ben sperare. Ma la notizia che BMW abbia investito in una startup statunitense che sviluppa materiali alternativi ai tessuti tradizionali, a quelli sintetici e alla pelle animale, non rasserena.

 

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