La pelle italiana al Fuorisalone: c’è Nabucco a Spazio Lineapelle

La pelle italiana al Fuorisalone: c’è Nabucco a Spazio Lineapelle

Milano tra poche ore diventerà la capitale mondiale del design e di quella più ampia categoria creativa che si riassume nella parola “progetto”. E quando si scrive “Milano” si intende tutta la città e non solo i padiglioni di Fieramilano Rho dove, dal 18 al 23 aprile, si svolgerà la nuova edizione del Salone del Mobile. Tutta la città, dunque, perché negli stessi giorni, ovunque, tra vie e quartieri, si svolgerà l’ormai consueto Fuorisalone (17-23 aprile). Questa volta protagonista sarà anche la pelle italiana, con un allestimento di nome Nabucco, messo in scena all’interno di Spazio Lineapelle (piazza Tomasi di Lampedusa).

C’è Nabucco a Spazio Lineapelle

“Ideata per accompagnare con inconfondibile stile italiano ogni progetto di design – si legge in una nota -, la collezione di pareti modulari Nabucco mette in luce le opportunità di sviluppo applicativo della pelle made in Italy per il mondo interior. Innovativa rispetto alla tradizionale boiserie, prende forma da un’idea di Maurizio Molini e da una palette di venticinque colori, ispirata alla pittura veneta rinascimentale e barocca. Un alfabeto cromatico al servizio di architetti e interior designer, in un gioco tra fashion e architettura”.

 

 

L’onda lunga della nidification

Pelle e design, del resto, “rappresentano un connubio di enorme successo internazionale per la manifattura italiana di fascia top. L’arredamento imbottito, in particolare, è da sempre uno dei principali settori di utilizzo della pelle italiana. Il boom si ebbe all’inizio del nuovo millennio, con oltre 50 milioni di metri quadri di pelle finita consumati ogni anno dall’industria del mobile. Dopo un periodo di flessione, le vendite hanno ritrovato ritmo e brillantezza durante la pandemia, sull’onda del trend della nidification. I mercati internazionali di riferimento per questo segmento rimangono USA e Nord Europa, con buona dinamicità anche di Middle e Far East”. Va da sé, quindi, che per “la pelle è arrivato il tempo di affrontare la grande sfida dell’interior. Le prospettive sono estremamente interessanti, anche alla luce della fortissima attenzione dimostrata da parte del contract hotellerie di lusso”.

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