Con la prima di Milano Unica le fiere moda tornano in presenza

Con la prima di Milano Unica le fiere moda tornano in presenza

Le aziende espositrici sono 270, vale a dire il 27% in più rispetto all’edizione di settembre. Un segnale confortante, data la congiuntura. Così come è simbolicamente rilevante che la prima di Milano Unica (Fieramilano Rho, 6-7 luglio) riconsegni le fiere della filiera della moda alla loro dimensione fisica. “Questa edizione in presenza è particolarmente importante per il messaggio di fiducia che viene dato all’intero comparto – è il commento di Alessandro Barberis Canonico, presidente della fiera del tessile-abbigliamento –. Va ricordato che prima della pandemia il 60% dei buyer arrivava dall’estero. Le difficoltà nei viaggi, soprattutto da Cina, USA e Gran Bretagna, non hanno scoraggiato i nostri espositori, che hanno dato un importante segnale di unità e partecipazione”

La prima di Milano Unica

Nei padiglioni 16-20 del polo fieristico lombardo 224 aziende italiane e 46 straniere presentano le collezioni di tessuti e accessori dell’alto di gamma per uomo, donna e bambino A/I 2022-23. “È un momento di ripartenza che fa bene a Milano e al made in Italy – annota durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento (in foto) Marino Vago, presidente di SMI (Sistema Moda Italia) –. Tra le note liete del periodo c’è la consapevolezza che, finalmente, il Governo si è accorto di noi e ha compreso che siamo il cuore della filiera. L’attenzione dimostrata da Roma è significativa. Ora ci aspettiamo maggior partnership tra il monte e il valle della filiera: se condividiamo gli obiettivi, è giusto che si condividano i diritti e le responsabilità”.

L’impegno del Governo

“Sostenendo gli eventi fieristici e la filiera, il Governo fa quello che deve – commenta Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico –. Cerchiamo di tamponare lo tsunami del Covid, recependo finché è possibile le indicazioni che ci arrivano dagli stessi settori, come nel caso del prolungamento della Cassa CIG. Ora, con l’inaugurazione di Milano Unica, è importante celebrare il momento di ripartenza: sappiamo che almeno un terzo delle imprese della filiera hanno problemi e fanno fatica a ritrovare la ripartenza”.

 

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Lo scenario pandemico

Già, il ritorno alle fiere in presenza è propedeutico al rilancio della fashion industry italiana. Ma non cancella da solo i disastri della pandemia. “I trend lasciano pensare che il 2021 sarà un anno di recupero per la moda, ma ci vorrà ancora un po’ più tempo perché il rimbalzo risalga la filiera – è il parere di Carlo Capasa, presidente di CNMI (Camera Nazionale della Moda Italiana) –. L’offerta degli espositori di Milano Unica si concentra sulla sostenibilità. Ed è un bene, perché è tra i valori, insieme alla flessibilità e alla qualità, nei quali il made in Italy eccelle. Sono anche i filoni di sviluppo sui quali le imprese devono investire, così come sui nuovi strumenti del digitale. Se non si hanno le risorse, è bene che pensino a percorsi di associazione”.

La questione dimensionale

Proprio la questione dimensionale è una delle sfide individuate da Claudia d’Arpizio (Bain & Co) per le PMI del tessile-abbigliamento. È sulla stessa lunghezza d’onda Renzo Rosso. Il fondatore di OTB interviene in qualità di delegato di Confindustria per l’Eccellenza, la Bellezza e il Gusto dei Marchi Italiani. A suo dire, anche le associazioni datoriali sono una risorsa per le piccole e medie imprese. “A partire dalla Cina, enorme mercato da conquistare, dove le frontiere sono ancora chiuse e 160 milioni di turisti non possono muoversi”.

Intanto a Parigi

A proposito di fiere in presenza, registra risultati tutto sommato soddisfacenti Première Vision. Il salone (Grand Palais Ephemere, 30 giugno e primo luglio) ha raccolto 194 espositori e 2.800 visitatori. “Si tratta principalmente dei francesi (che da soli rappresentano una quota pari all’88% del totale, ndr), ma anche italiani, spagnoli, belgi e tedeschi – nota con MFF il direttore generale Gilles Lasbordes –. Il dato indica quanto gli operatori del settore abbiano voglia di ritrovarsi”. (rp)

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