Lineapelle 98, il day 1 è ok: fiducia ce n’è, s’aspetta il mercato

Lineapelle 98, il day 1 è ok: fiducia ce n'è, s'aspetta il mercato

Fiducia ce n’è, e si vede. Sui padiglioni di Lineapelle 98 gravano il tema del Coronavirus, e ancor di più quello delle sue possibili conseguenze sul mercato della moda. Ma al salone della pelle e dei materiali per il fashion, in programma a Fieramilano Rho fino al 21 febbraio, non si rinuncia per questo alla programmazione. Perché le premesse per far bene nel 2020 ci sono.

Fiducia ce n’è

“Abbiamo avuto un buon via vai, come ci aspettavamo. Gli appuntamenti sono stati per ora tutti rispettati – racconta Marco Blasio, direttore commerciale della conceria Tris –. Intendo che anche i nostri clienti partiti dall’Oriente non sono mancati. Più in generale, gettando uno sguardo lungo i corridoi dei padiglioni, non se ne vedono però molti. Anche questo come previsto“. I voli bloccati dalla Cina sono una questione concreta per l’incoming a Lineapelle, ma non necessariamente determinante. “Vediamo meno presenze dall’Asia , è vero – riconosce Raffaele Ravallese della conceria Pronto Pelli –, ma per noi non è un problema, non abbiamo clienti cinesi. I brand che producono in Repubblica Popolare? Magari ristrutturano la supply chain, la manifattura si sta già riavvicinando all’Italia. Non immaginiamo neanche gravi conseguenze sulle nostre forniture chimiche”. Il problema vero rischia di porsi sul mercato del prodotto finito. “Perché da lì potrebbe riflettersi sulla produzione delle griffe – osserva Carlo Di Lorenzo, Conceria Del Vacchio –. Ma se i consumi cinesi non si fermano, il 2020 può essere un anno positivo”.

 

 

Tensioni opposte sull’affluenza

Le assenze nei padiglioni, va da sé, si notano comunque e non fanno piacere. “Al momento non c’è un grande via vai – dice Rocco Finco, responsabile Finanza e Controllo alla Conceria Finco 1865 –. Anche al saldo dei problemi legati all’Asia che, del resto, ci aspettavamo già”. La contemporaneità del primo giorno di Lineapelle con l’ultimo di Micam e Mipel, però, anima lo scenario. “Siamo contentissimi, lo stand è pieno e non ce lo aspettavamo – spiega Alessia Tofanelli, titolare Conceria Sirte –. Una buona presenza anche dovuta dalla concomitanza con Micam. Temevamo che questa vicinanza fosse controproducente, ma invece si è rivelata favorevole”. Diversi imprenditori calzaturieri, d’altronde, ne hanno approfittato. “È stata una mia proposta – riconosce Annarita Pilotti di Loriblu, past president di Assocalzaturifici – creare una sinergia tra le due manifestazioni e sono contenta che ci sia”. “Sicuramente la vicinanza delle fiere ha favorito la visita degli imprenditori – è l’opinione di Giampietro Melchiorri – che generalmente non andavano perché non coinvolti nella progettazione del prodotto” . Ma anche chi non era presente al Micam ha visitato oggi Lineapelle. È il caso di Andrea Montelpare: “Vengo spesso per vedere novità di materiali e proposte. Anche se non sono direttamente coinvolto nel design del prodotto, comunque è utile essere al salone”. (art/mv/mvg/rp)

 

 

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