Il primo trimestre 2021 di Stella International e Steve Madden

Il primo trimestre 2021 di Stella International e Steve Madden

Stella International e Steve Madden accelerano. Entrambi hanno iniziato l’anno con un buon primo trimestre 2021, condizione che rende loro possibile credere in prospettive positive, soprattutto a lungo termine. Stella International (nella foto a sinistra, un modello) ora punta su sport, lusso e produzione extra-cinese. Steve Madden (nella foto a destra, un modello) spazza via le stime, ma resta prudente sul breve periodo.

Primo trimestre 2021

Stella International ha chiuso il primo “quarter” con ricavi a 303,4 milioni di dollari (+15,3%). L’incremento, spiega l’azienda, è dovuto dal fatto che “il primo trimestre del 2020 era stato pesantemente colpito dalla pandemia”. Il gruppo di Hong Kong ha spedito 12 milioni di paia (+9,1%). Anche il prezzo medio di vendita è salito da 23,3 a 25 dollari al paio. “Stiamo portando avanti le nostre strategie a lungo termine, compresa l’espansione della nostra capacità produttiva nel Sud Est asiatico dichiara il presidente Lawrence Chen –. Continueremo anche a lavorare con i nostri clienti che si espandono in nuove categorie come l’athleisure”. Sport e lusso saranno le traiettorie di sviluppo di Stella International, che guarda con fiducia alla stagione estiva.

 

 

Intanto a New York

Steve Madden supera le stime nei primi tre mesi del 2021. I ricavi sono cresciuti dello 0,5%, arrivando a 361 milioni di dollari. Gli analisti citati da Footwear News si fermavano a 335,3 milioni di dollari. I profitti rettificati sono più che raddoppiati, attestandosi a 26,9 milioni di dollari. Il valore era di 13 milioni nell’analogo trimestre del 2020. “I risultati hanno notevolmente superato le nostre aspettative”, commenta Edward Rosenfeld, presidente e CEO del brand con sede a New York. Lo stesso manager ha evidenziato la crescita del 7% del canale retail rispetto al primo trimestre 2019, grazie al digitale. “Siamo cauti sulle prospettive a breve termine a causa dei continui impatti negativi della pandemia e dell’interruzione della supply chain – conclude –. Ma rimaniamo fiduciosi nel lungo termine” ha detto Rosenfeld. (mv)

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