Le borse? Talmente bene rifugio da essere garanzia di un prestito

Le borse? Talmente bene rifugio da essere garanzia di un prestito

Le borse in pelle vanno di moda… anche per ottenere prestiti. Chi ne ha da parte (di un certo valore) le offre a garanzia di un prestito. Alcuni modelli griffati sono sempre stati un prodotto di investimento, il cosiddetto bene rifugio, perché il loro valore cresce nel tempo. E oggi c’è il mercato di seconda mano che facilita il rientro della liquidità. Le stesse borse sono un bene rifugio perché mettono al riparo il loro possessore dall’inflazione. E ora sono anche un bene che permette di ottenere prestiti. Prodotti di lusso che assumono un nuovo ruolo all’interno dell’economia familiare. Una versatilità finanziaria che qualche anno fa non si conosceva.

Borse a garanzia di un prestito

Sempre più italiani si rivolgono al Monte dei Pegni “evoluto” per ottenere un prestito. Ma non solo con la fede o la medaglietta della prima comunione, come avveniva un tempo. Oggi le famiglie offrono in garanzia gioielli, orologi, opere d’arte, vini, fumetti, liquori, francobolli e, per l’appunto, borse in pelle. Un mercato che in Italia vale 1 miliardo di euro e coinvolge 300.000 persone. Lo spiega a Repubblica Gianluca Garbi, presidente di Kruso Capital che possiede le filiali di Pronto Pegno. Garbi sottolinea tutti i vantaggi dell’operazione rispetto al credito bancario. Anche in termini di accoglimento della richiesta in quanto la garanzia non è la persona, ma l’oggetto (che nel 97% dei casi torna nelle mani del proprietario).

 

 

Le nuove modalità

Un mercato, quello dei pegni, che si aggiorna con le app e con i token. Ma anche nella tipologia di articoli offerti, come le borse griffate in pelle. Un prodotto, quest’ultimo, che sta entrando sempre di più negli asset familiari. Se era noto il loro ruolo di bene di investimento duraturo nel tempo, negli ultimi anni la borsa si è trasformata in un prodotto che apre le porte a prodotti finanziari.

Bene rifugio

I giovani, soprattutto in Cina e USA, le trattano come fossero azioni. Le comprano per poi rivenderle quando il prezzo di mercato è salito. Durante la pandemia in Cina con il timore di perdere il posto di lavoro, in molti hanno smobilizzato l’investimento vendendo sul mercato del second hand la loro borsa preziosa per tornare ad avere liquidità. Sempre nel 2020 le borse Hermès si sono rivalutate del 17%, più di ogni altro bene di lusso e di indici azionari. E ora le borse si confermano versatili, non solo nel loro campo, quello della moda, ma anche nella finanza familiare. Poiché vengono offerte in pegno per ottenere prestiti di vario uso. Per pagare le bollette e le tasse ma anche per viaggi, ristoranti, abbigliamento da esibire sul proprio profilo social. (mv)

Foto Shutterstock

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