LVMH sale al 100% di Pucci nel boom della mergermania italiana

LVMH sale al 100% di Pucci nel boom della mergermania italiana

Non è un’acquisizione ma un investimento. Su un marchio che già controllava. LVMH sale al 100% di Emilio Pucci, rilevando il 33% posseduto dalla famiglia fondatrice. I termini finanziari non sono noti, ma indiscrezioni ipotizzano che la transazione abbia avuto un valore di circa 12 milioni di euro. L’operazione dà ragione agli analisti che prevedevano la concentrazione del gigante francese sul rilancio di alcuni marchi. Ma conferma anche l’inarrestabile attività del settore M&A.

LVMH sale al 100% di Pucci

È dal 2000 che LVMH possiede il 67% di Emilio Pucci. Ora sale al 100%. “Dopo più di 20 anni come vicepresidente e direttore immagine di Pucci, – è lo statement ripreso da MFF – Laudomia Pucci lascerà questo ruolo. Ora si dedicherà agli archivi e alla promozione dell’eredità del Marchese Emilio Pucci”. Un progetto che vedrà il contributo di LVMH. Da parte sua, Toni Belloni, group managing director di LVMH, ha enfatizzato il ruolo di “custode del marchio” rivestito da Laudomia.

 

 

Il senso del deal

L’operazione testimonia la volontà di LVMH di rilanciare il marchio. Come? Focalizzandolo sul resort, dicono da Parigi. Una decisione anticipata dagli analisti che, anche alla luce delle difficoltà emerse con Fenty, hanno ipotizzato una maggiore attenzione del gruppo su quei marchi già di proprietà bisognosi di essere rilanciati. Tra questi, oltre a Pucci, ci sono anche Berluti, Kenzo e Patou. Nonché, ma in una scala diversa, anche Celine e Marc Jacobs.

La mergermania

L’investimento di LVMH conferma la disponibilità di capitali dei grandi gruppi, sempre pronti a fusioni e acquisizioni. “L’M&A sarà uno sport popolare tra la seconda metà dell’anno e fino al 2023, e sicuramente vedremo un consolidamento dei brand”, dice a WWD Armando Branchini, vice presidente di InterCorporate. E probabilmente all’interno di Emilio Pucci, LVMH investirà su alcune competenze che ogni brand deve rafforzare: “Il modello di business sta cambiando – conclude Giovanni Mannucci, managing partner di Lifestyle Investment Capital Fund –. Bisogna investire in digitalizzazione, sostenibilità e internazionalizzazione. Se non lo fai, non sei più competitivo”. (mv)

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