Tod’s torna a volare in Borsa, fermento finanziario sul lusso

Tod’s torna a volare in Borsa, fermento finanziario sul lusso

Dopo l’effetto Ferragni e l’effetto LVMH, Tod’s beneficia anche dell’effetto Chanel. La pubblicazione del bilancio della griffe francese e le positive previsioni per il 2021, hanno, infatti, innescato un rally finanziario che ha spinto il titolo Tod’s alla soglia dei 54 euro per azione. In altre parole, il titolo torna a volare in Borsa e arriva ai livelli di inizio dicembre 2018 grazie a un rialzo del 64% negli ultimi 3 mesi. Ma il fermento finanziario che coinvolge il lusso non finisce qui. Ma andiamo con ordine.

Tod’s torna a volare in Borsa

Da quando Tod’s ha nominato Chiara Ferragni nel CdA (inizio aprile), il suo titolo ha spiccato il volo. Primo fattore di traino: il contesto generale, che vede una ripresa del settore lusso più rapida del previsto. Secondo: le tante novità sul gruppo marchigiano, dall’aumento della quota di capitale detenuta da LVMH alle speculazioni su una possibile cessione “all’amico” Bernard Arnault, come abbiamo scritto qui. Il tutto, poi, si è sommato alla pubblicazione del bilancio di Chanel e al positivo debutto alla Borsa di Francoforte della piattaforma online di moda About You. Risultato: gli investitori scommettono sul suo titolo e Tod’s torna a volare in Borsa.

 

 

Il fermento finanziario del lusso

Il recupero del lusso si riflette anche sulle stime di Equita Sim. Eccole: LVMH +8% rispetto al 2019 e Kering a +3%. Poi: Gucci (per quanto riguarda il retail) +9%, Moncler +10%, Brunello Cucinelli +9%, Prada -2% (ma con il retail a +9%). Ferragamo e Tod’s rimangono sotto osservazione come “brand in fase di transizione”. Tra i titoli da tenere d’occhio Wall Street Italia cita LVMH, Moncler, Ferrari e Burberry.

A proposito di Moncler

Morgan Stanley Investment Management Company, scrive marketinsight, ha incrementato la sua quota in Moncler, passando dal 7,807% all’11,455%. Immediate le speculazioni su ulteriori movimenti societari nei prossimi sei mesi. Morgan Stanley, però, ha precisato che “non intende acquisirne il controllo o avere in altro modo influenza sulla gestione della società”. (mv)

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