L’allarme di Mancini (C.M. Tannery) sul ricambio generazionale

L’allarme di Mancini (C.M. Tannery) sul ricambio generazionale

“Una bottega del Verrocchio 4.0”. È il sogno di Ivo Mancini, titolare dell’azienda di macchinari per conceria C.M. Tannery di Santa Croce sull’Arno. Il 22 novembre Mancini ha organizzato un incontro nella sua azienda per affrontare insieme agli amministratori e alle istituzioni scolastiche locali il tema della formazione professionale. Questo è stato anche occasione per l’allarme di Mancini.  L’imprenditore di Fucecchio (84 anni) avverte: “La scuola non è in grado di formare ragazzi nella pratica. La manualità s’impara solo lavorando. Se non cambia qualche regola, l’artigianalità sarà ben presto un triste ricordo”.

L’allarme di Mancini

L’emergenza riscontrata da Mancini è condivisa da molti imprenditori della filiera pelle. È la difficoltà di trovare un ricambio generazionale per mandare avanti la propria attività. “Penso al futuro: dopo i miei figli, chi potrà portare avanti il lavoro?”, chiede l’imprenditore. Motivo per il quale, circa un anno fa, Mancini ha deciso di allestire all’interno di una delle sue aziende, Futura Lavorazioni Meccaniche di Santa Croce sull’Arno, una “scuola di meccanica”. Ha investito “alcuni milioni di euro” in macchinari 4.0, aprendo agli studenti che vogliano apprendere il mestiere di meccanico specializzato. “Perché la passione arriva quando si è ragazzini, dopo è troppo tardi – ha sottolineato l’imprenditore –. I ragazzi di 14 o 15 anni sono già troppo avanti, ci vuole un inserimento nel mondo del lavoro già dalle scuole medie. Non dico di fare un asilo nido in officina, ci mancherebbe, ma i ragazzi devono conoscere fin da piccoli il mondo artigianale, per capire cosa vogliono fare da grandi”.

L’incontro

Il messaggio lanciato da Mancini è stato raccolto dalle autorità presenti. Chi c’era? L’assessore regionale toscano all’Istruzione, Lavoro e Formazione, Cristina Grieco. I sindaci di Santa Croce sull’Arno, Giulia Deidda, di Fucecchio, Alessio Spinelli, e di Castelfranco di Sotto, Gabriele Toti. Il consigliere regionale Andrea Pieroni e, tra gli altri, l’assessore del Comune di Vinci Chiara Ciattini. Assenti, invece, le scuole dei comuni della zona.

Fare rete

L’obiettivo dell’incontro del 22 novembre è trovare una via di collaborazione tra istituzioni, associazioni di categoria, imprese, scuole e mondo del credito. L’assessore regionale ha dato dimostrazione di muoversi in tal senso: “L’idea di Ivo Mancini è quella di creare un laboratorio del Verrocchio 4.0 – ha detto Cristina Grieco –. In questa sfida non può essere lasciato solo. Le istituzioni devono raccogliere questo grido di allarme da parte di imprenditori illuminati, che vedono un pericolo per il futuro delle imprese. Se non si fa veramente formazione adeguata, il rischio è che non ci sia un ricambio generazionale tra gli imprenditori di territori di eccellenza come questo. L’unica soluzione è far dialogare i mondi della scuola e del lavoro, troppo a lungo separati”.

Dal Quirinale

La battaglia di Ivo Mancini ha raggiunto anche il Quirinale. L’imprenditore ha scritto un appello al  Presidente Sergio Mattarella a fine settembre. Alcuni giorni fa ha ricevuto finalmente una risposta. Il telefono della C.M. Tannery ha squillato: era un funzionario della Presidenza della Repubblica. “Hanno avuto interesse ad ascoltare la mia posizione e la lettera è stata vista – conclude soddisfatto Mancini – . Mi hanno lasciato i contatti. Li terrò aggiornati sulle evoluzioni”. (mvg)

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