Zero Impact di Dani Academy e NABA allo Spazio Lineapelle

Zero Impact di Dani Academy e NABA allo Spazio Lineapelle

Zero Impact. Gli otto lavori finalisti del progetto di Dani Academy, realtà formativa che unisce il gruppo conciario e NABA, arrivano a Milano. I loro lavori saranno in mostra dal 22 al 24 settembre allo Spazio Lineapelle, showroom in Palazzo Gorani (di fronte via Brisa, 3). L’Academy rappresenta la nuova officina delle idee con cui Dani vuole costruire un percorso di ricerca sul design della pelle ancorato alla sostenibilità. Il primo passo ha coinvolto gli studenti delle aree Design e Fashion Design.

NABA e gruppo Dani

Dani Academy ha iniziato il suo percorso. La prima tappa è  Milano, dove porta i giovani talenti dell’Accademia NABA, selezionata dal QS World University Rankings by Subject 2021 come la migliore Accademia di Belle Arti italiana. Non solo: è anche  tra le prime 100 istituzioni al mondo in ambito Art&Design. I ragazzi si confrontano sull’innovazione sostenibile delle pelli, uno dei settori più apprezzati dell’intero made in Italy. Gli studenti hanno goduto della supervisione di Claudio Larcher, NABA Design Area Leader, delle docenti Natascia Fenoglio e Martina Grasselli, e di Manal Abu Monassar, NABA Academic Assistant.

I workshop

Gli studenti delle aree Design e Fashion Design sono stati coinvolti in due workshop: il primo dedicato a creare una collezione Zero Impact. Il secondo a dar vita a prodotti scaturiti dal recycling creativo che recupera e trasforma gli scarti di lavorazione. È attraverso questi che l’azienda desidera dar visibilità alla propria strategia di business sostenibile, che ottimizza i consumi e riduce gli sprechi, in ottica di un’economia circolare.

Lavori in mostra

Sono otto i lavori selezionati da una giuria composta dalle docenti di NABA e dal board di Dani. Saranno in mostra allo Spazio Lineapelle, dicevamo, dal 22 al 24 settembre, cioè durante l’omonima fiera. Francesca Ponti ed Elena Serafini, studentesse del Triennio in Fashion Design, hanno improntato la loro ricerca sulle sovrapposizioni di materiali capaci di disegnare forme tra il vuoto e il pieno. Giulia Ciolas e Maria Llinares, del Biennio Specialistico in Fashion and Textile Design, hanno lavorato sulla durabilità che la pelle assicura, proponendo oggetti intercambiabili, per non annoiare mai. Vanessa Feroldi e Valentina Barbaro, studentesse del Triennio in Fashion Design, si sono concentrate sulla resilienza, con la tecnica antica del kintsugi a ricucire insieme strappi preziosi. Aurora Possenti e Aldo Mucciarone, studenti del Triennio in Design di NABA, sull’incontro/scontro energizzante della dimensione naturale della pelle.

Gli altri finalisti

Carrie Hack, del Biennio Specialistico in Product and Service Design, sull’essenzialità di un pezzo unico, capace di diventare borsa e contenitore senza scarto. Ottavia Ferraris e Giulia Colombo, studentesse del Triennio in Design, hanno posto al centro il DNA della pelle, come luogo della memoria da ricucire. Pietro De Longhi e Michele Rizzoli, del Triennio in Design, hanno spostato il focus sull’usabilità di shopper che prendono forme diverse in modo fluido in base alle destinazioni d’uso in ottica zero waste. Infine, Silvia Prandini e Manuel Venditto, studenti del Triennio in Fashion Design, si sono concentrati sull’attrazione degli opposti e dei gemelli destinati a trasformarsi in oggetti di design impreziositi proprio dalla loro imperfezione.

 

 

Il commento di Fulvia Bacchi

“È anche grazie ad imprenditori illuminati come il cavaliere Giancarlo Dani e al suo progetto Dani Academy che le nuove generazioni possono approfondire la conoscenza del settore conciario italiano – commenta Fulvia Bacchi, direttore generale di UNIC e CEO di Lineapelle -. Per il settore i temi della sostenibilità e circolarità sono pilastri fondamentali, che l’hanno portato ad assumere una leadership incontrastata a livello mondiale. La gran parte della competitività futura delle nostre aziende si giocherà nel perseguire con determinazione lo sviluppo di prodotti sempre più ambientalmente sostenibili. Il Gruppo Dani è un esempio virtuoso di come ciò sia possibile”.

Il commento di Giancarlo Dani

“La Ricerca & Sviluppo è una costola fondamentale del nostro lavoro da sempre – aggiunge Giancarlo Dani, che guida la multinazionale vicentina -. I risultati di questa sperimentazione hands on destinata alla second life degli scarti di lavorazione sono creativi e illuminati: i giovani studenti hanno colto appieno le potenzialità offerte dal contest progettando collezioni che sono convinto possano avere buone potenzialità nel mercato. La nostra Academy vuole anche essere un ponte in grado di avvicinare, in modo diretto e concreto, la scuola al mondo del lavoro e Dani al prodotto finito, con sempre maggiore attenzione al riciclo e al recupero di scarti. La nostra vocazione a seguire da vicino ogni step della filiera di lavorazione è sempre più forte e sentita”.

La soddisfazione di NABA

“In un contesto come quello attuale in continua evoluzione l’approccio del learning by doing che portiamo avanti nella formazione in NABA, si rende ancor più fondamentale – afferma Guido Tattoni, direttore NABA -. A nome dell’Accademia tutta ringrazio Dani per questa collaborazione, un progetto che abbiamo sposato con entusiasmo sin dai suoi albori e dal quale abbiamo visto fiorire moltissime idee e progetti di valore”. (art)

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