Anche Intesa Sanpaolo prevede un 2018 d’oro per il lusso: vendite su del 5% (ma non per tutti)

Obiettivo 5%. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, nel 2018 gli affari dell’industria del lusso aumenteranno in maniera ancora decisa, in continuità con un 2017 già positivo (260 miliardi di vendite per un simmetrico +5% su base annua, secondo le stime). “La crescita è stata guidata da un aumento dei volumi, grazie anche all’espansione della base clienti in Asia. L’incremento maggiore si è registrato nei comparti accessori e pelletteria (7%)”, ha commentato a Il Sole 24 Ore Daniela Orlandi, responsabile Industry Retail & Luxury della divisione Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo. Quella della banca piemontese non è la prima analisi che prevede una stagione di crescita per il comparto: si pone in scia con le valutazioni di Bain & Co, Pambianco, Ernst & Young. Cambiano le variazioni percentuali ipotizzate, sono identici i trend. E così anche per Intesa Sanpaolo l’Asia sarà la regione geografica trainante (+10% medio), con Cina sugli scudi e Giappone in linea con la media europea (+5%). E anche per Intesa la crescita ci sarà, ma non per tutti: se Kering, LVMH, Hermès e Richemont staccheranno dividendi straordinari per gli azionisti, altri (Prada, Burberry, Ferragamo) non condivideranno l’entusiasmo.

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