Cosa farà la fondatrice di Shang Xia con il sostegno degli Agnelli

Cosa farà la fondatrice di Shang Xia con il sostegno degli Agnelli

Investimenti nel canale digitale. Ma anche negozi, perché non c’è radicamento senza esperienza fisica. E sviluppo graduale delle attività, perché non si può essere un brand globale prima di essere compiutamente alfiere del lusso cinese. Jiang Qiong Er è fondatrice di Shang Xia, il brand della Repubblica Cinese in cui a fine 2020 ha investito Exor e di cui Hermès controlla una quota di minoranza. A L’Economia de Il Corriere della Sera la designer (nella foto) spiega cosa conta di fare con il sostegno dei soci europei.

Sviluppo, integrazione

Malgrado la pandemia, il 2020 “è stato un anno buono per noi – racconta –. Abbiamo aperto nuovi negozi e lanciato un nuovo concept chiamato Tea Temple”. In che consiste? “Un negozio che è anche un luogo dove i giovani vengono a prendere il tè come se fosse un cocktail: in pochi mesi è già diventato un punto di riferimento. In autunno apriremo a Taipei, Taiwan, e anche a Singapore, mentre stiamo rinnovando due negozi in Cina”. Per Exor, la finanziaria di casa Agnelli, l’ingresso in Shang Xia (cui è seguito quello in Louboutin) è stato un primo passo nell’alta moda. Che cosa può fare Juang Qiong Er con i soci? “Col supporto di Exor ed Hermès stiamo accelerando sulla digitalizzazione – spiega – per far conoscere sempre di più il marchio e per integrare le vendite online e offline. Penso che i negozi fisici resteranno, perché le persone hanno bisogno dell’esperienza fisica”.

 

 

Cina, mondo

Shang Xia intende intavolare un progetto di espansione mondiale: “Pensiamo a Parigi, eventualmente all’Italia e al Regno Unito – dice la fondatrice –, così come ragioniamo sugli Stati Uniti e sul Canada”. Ma non ci può essere un’affermazione globale, dicevamo, se prima non c’è quella in patria. “Nei prossimi due o tre anni dobbiamo concentrarci sulla Cina e sull’Asia per avere delle forti radici — continua —. La moda è uno stile, un atteggiamento e infine un simbolo culturale, il modo in cui esprimi la filosofia della tua cultura. Ed è globale. Ma per poter essere globali bisogna avere radici profonde nella propria cultura, altrimenti si finisce per sparire”.

La fondatrice di Shang Xia

Jiang Qiong Er, oltre che fondatrice, di Shang Xia è anche direttrice creativa e amministratrice. Nipote di artista e figlia di architetto, ha l’arte nel sangue. “Sognavo che, un giorno, il design cinese contemporaneo avrebbe raggiunto tutto il mondo e io avrei contribuito all’affermazione – ricorda a proposito del percorso che l’ha portata a fondare il brand nel 2011 –. Per me è stato fondamentale fare un master in Francia: prima, tutto quello che imparavo lo vedevo sui libri o sul computer, mentre in Europa lo vivevo. È stato un modo per connettermi con la cultura occidentale e questa unione tra la cultura cinese e quella europea sono all’origine del mio brand”. Già, perché la designer non vede la sua iniziativa in concorrenza con le maison occidentali. “Penso che la Cina possa portare una nuova visione nel lusso – conclude –, ma non una competizione. Piuttosto una simbiosi tra est e ovest”.

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