Cucinelli, Boss, Tod’s: fiduciosi sul 2022 nonostante tutto

Cucinelli, Boss, Tod’s: fiduciosi sul 2022 nonostante tutto

Nonostante tutto, fiduciosi. Nonostante la guerra, le tensioni sulle materie prime, supply chain e un contesto incerto e volatile, c’è un lusso che prevede di crescere. Per esempio, vanno in questo senso le dichiarazioni di Brunello Cucinelli, Hugo Boss e Tod’s. Tutti e 3 credono che il 2022 sarà, comunque, un anno in cui gli affari andranno bene. Questo perché l’incidenza del mercato russo sul loro fatturato è piuttosto limitata. Al momento attuale, dunque, le tre società appartenenti al settore luxury non ritengono che la situazione possa impattare più di tanto sulla loro strategia di crescita.

Fiduciosi, nonostante tutto

Brunello Cucinelli (nella foto un capospalla in pelle) continua ad andare a gonfie vele. Al punto che si aspetta di raddoppiare il fatturato entro il 2026, senza aspettare il 2028 come originariamente previsto nel piano decennale rilasciato nel 2019. Questo perché, spiega il brand, “è preparato per affrontare la volatilità dei prezzi delle materie prime”. Per esempio, avendo fatto scorta di cashmere con due anni di anticipo. E ha riservato un budget per le fluttuazioni impreviste delle tasse o altri fattori contrari. Le vendite del primo trimestre 2022 sono state definite “particolarmente interessanti” dall’imprenditore umbro che prevede un aumento del fatturato del 12% nel 2022 e del 10% nel 2023. Lo riporta WWD. La Russia rappresenta il 4% del business totale del marchio.

 

 

L’ottimismo di Della Valle

Anche Diego Della Valle, CEO di Tod’s, ha affermato di sentirsi “ottimista per il 2022 e fiducioso di poter continuare a costruire su un solido percorso di crescita delle vendite e della redditività”. L’imprenditore ha sottolineato che le collezioni per l’inverno 2023, presentate il mese scorso, “hanno ricevuto un apprezzamento estremamente positivo. Il quale si è tradotto in un’eccellente campagna di vendita autunnale“. Come riporta WWD, il CFO di Tod’s, Emilio Macellari, confida in una rapida ascesa del business della pelletteria e delle borse da donna. Il fatturato diretto del Gruppo Tod’s in Russia vale, del resto, circa lo 0,4-0,6% del totale. Il gruppo ha tre negozi in franchising in Russia e uno, sempre in franchising, a Kiev ma ha sospeso le consegne in Russia dall’inizio della crisi bellica.

Un record per Boss

Hugo Boss ritiene che nel 2022 raggiungerà il record di fatturato passando dai 2,8 miliardi del 2021 (in linea col 2019) ai 3,1 – 3,2 miliardi. Ciò significa una crescita delle vendite pari a 300 / 400 milioni di euro nonostante il conflitto in Ucraina abbia costretto alla chiusura temporanea i suoi 28 negozi in Russia. L’anno scorso, precisa Business of Fashion, i mercati russo e ucraino insieme hanno rappresentato il 3% delle vendite del brand tedesco che nei due Paesi dà lavoro a 200 persone. (mv)

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