Dopo CRV, Ferragamo riparte dalla Cina: “Maggio in doppia cifra”

Dopo CRV, Ferragamo riparte dalla Cina: “Maggio in doppia cifra”

Alcune cose, dopo il Coronavirus, sono destinate a cambiare. Un esempio? La rilevanza del digitale. Altre, invece, rimarranno le stesse, come la natura del made in Italy. Salvatore Ferragamo riparte dalla Cina, dove conosce nel mese di maggio una crescita in doppia cifra, e si mette così alle spalle il trimestre orribile della pandemia. Lo spiega il presidente del gruppo, Ferruccio Ferragamo, ad Affari&Finanza de La Repubblica.

Ferragamo riparte dalla Cina

Mai visto un trimestre così brutto”, commenta il manager a proposito del periodo gennaio-marzo. Per fortuna, si riconosce già la luce in fondo al tunnel. O meglio, si vede la luce nel fondamentale mercato della Repubblica Popolare. “A maggio in Cina abbiamo registrato una ripresa a doppia cifra”, si felicita Ferragamo. Nella rivoluzione in corso nelle prassi della moda d’alta gamma, Pechino si conferma non solo the place to be, ma anche la piazza su cui primeggiare. Perché? “Il mercato sarà sempre più locale – argomenta il manager –. In particolare per i cinesi, che prima venivano a fare shopping in Europa, ora compreranno di più a casa propria”.

Riorganizzati, ma sempre made in Italy

Le nuove dinamiche del mercato del lusso impongono un ripensamento della filiera: “Gli stock per i negozi saranno decisi in modo ragionevole mese dopo mese – continua –, ricalcolandoli in base all’andamento della pandemia e delle riaperture”. La parola d’ordine è tempestività: “Dobbiamo accorciare il tempo della richiesta del consumatore e arrivare al punto vendita più velocemente”. Ma non si pensi che questo, per il brand, voglia dire mettere in discussione l’italianità dei materiali e delle lavorazioni: “Non rinunceremo mai alla produzione made in Italy, per la raffinatezza e la capacità dei nostri artigiani”.

Strategia digitale

Era iniziata la Milano Fashion Week – ricorda Ferragamo, a proposito di febbraio –. Alle prime notizie del virus abbiamo rimandato tutti a casa, anche i buyer stranieri, e in 48 ore abbiamo dato vita a questa rassegna online, riuscendo a passare gli ordini per la stagione prossima”. I mesi appena trascorsi sono stati all’insegna degli investimenti nel digitale: “Eravamo in ritardo su questo fronte e si sta rivelando un vantaggio, perché possiamo esplorare formule più innovative – riepiloga –. L’e-commerce ti dà l’opportunità di raggiungere anche le nuovissime generazioni che si affacciano al mondo del lusso anche nei piccoli centri”. Le boutique, però, non sono destinate a sparire: “Il canale fisico continuerà ad essere il cuore del business – conclude Ferragamo –, il consumatore vuole toccare, provare, avere delle esperienze”.

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