Fendi sfila a Shanghai: “Karl ci ha insegnato tutto, anche sulla pelliccia”

Cappotti da uomo in pelliccia abbinati a borse nello stesso materiale e nuance. Scarpe in pelle lucida, stivali in colori autunnali o in contrasto fluo. Grafismo novecentesco che in alcuni capi e accessori si trasforma nell’esaltazione del logo. La sfilata di Fendi a Shanghai, la prima co-ed per il brand del gruppo LVMH, è una celebrazione dell’eleganza e delle temerarietà. Davanti a un pubblico di 600 ospiti accorso al Powerlong Museum, Silvia Venturini Fendi (direttore creativo Uomo, Bambino e Accessori Donna) ha potuto mostrare i 100 look preparati per l’Autunno-Inverno 19/20. Parlando con MFF, la designer ha riconosciuto il giusto tributo a Karl Lagerfeld, per decenni collaboratore e motore creativo della griffe: “Che cosa mi ha insegnato? Tutto”, ammette. Ma sono tre, in particolare, le lezioni che Silvia Venturini Fendi ha ricevuto dal mentore col quale ha iniziato a collaborare nel 1992. La prima: “A volere sempre di più. Karl si annoiava a una velocità supersonica – racconta – e una delle cose più importanti per lui era creare ogni volta qualcosa che lui stesso non avesse mai visto. Ho imparato da lui a chiedere e chiedermi sempre di più”. La seconda: “A pensare fuori dagli schemi – continua la stilista –. Lui è stato capace di trasformare un capo come la pelliccia in qualcosa completamente diverso”. L’ultima: “Se devo scegliere un terzo insegnamento – conclude Silvia Venturini Fendi – direi che Karl mi ha insegnato a guardare sempre al futuro”.

Foto da Fendi.com

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