Gucci: “Stop alle pellicce. Non sono moderne”. AIP: “E allora perché ne vendiamo di più?”

Alessandro Michele, la cui rincorsa verso l’empireo della moda è iniziata con le fatidiche slippers foderate di pelliccia (di agnello), volta le spalle alla sua storia. A partire dalla stagione estiva 2018, Gucci dice addio alla pelliccia. “Non penso sia un materiale moderno ed è la ragione per la quale abbiamo deciso di non impiegarlo più – è l’argomento usato da Marco Bizzarri, ceo della griffe, secondo Business of Fashion –. La creatività può muoversi in diverse direzioni, invece di usare la pelliccia”. Gucci si accoda alla lista di griffe che hanno sottoscritto la Fur Free Alliance. E, proprio come Armani nel 2016, dalla maison trapela che al posto della pelliccia saranno usati materiali sintetici e lane. “Il gruppo Kering ha confermato all’International Fur Federation che continuerà a impiegare pellicce – racconta Roberto Scarpella, presidente dell’Associazione Italiana Pellicceria –. Quella di Gucci, che della pelliccia faceva un uso marginale, è una scelta individuale”. All’accusa di rappresentare un materiale desueto, Scarpella contrappone “il trend crescente, in maniera altalenante negli ultimi anni e decisa nel 2017, della vendita e della produzione di pellicce: è la dimostrazione fattiva che la verità è un’altra”.

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