Hermès sperimenta MycoWorks, ma non sostituisce la pelle

Hermès sperimenta MycoWorks, ma non sostituisce la pelle

La notizia fa in fretta il giro del web. Ma richiede una lettura attenta, perché l’argomento è scivoloso e si presta (come vedremo, purtroppo) a inevitabili semplificazioni e strumentalizzazioni. In estrema sintesi: Hermès ha comunicato che, entro la fine del 2021, metterà in vendita una versione del modello da viaggio Victoria confezionata con un materiale chiamato Sylvania prodotto da MycoWorks. In altre parole, un’imitazione della pelle realizzata partendo dal micelio dei funghi. Ma, allo stesso tempo, ha chiarito che non si tratta di un progetto che sostituisce la pelle.

Di cosa si parla

A lanciare la notizia è Business of Fashion. Hermès, in pratica, porta a termine una collaborazione durata tre anni con la startup californiana MycoWorks che ha messo a punto una tecnologia chiamata Fine Mycelium. Cioè, un processo che permette di coltivare in laboratorio l’apparato vegetativo dei funghi. Cioè, il micelio che è formato da un notevole intreccio di filamenti. E tutto ciò lo trasforma in un materiale che imita la pelle alla vista e, dicono, nelle proprietà.  Materiale che, per avere immagine e somiglianza della pelle, è passato attraverso una serie di fasi di processo (tintura e rifinizione, in particolare, come si legge online) all’interno delle concerie francesi di Hermés. E già questa è una sottolineatura importante. Ma occorre farne un’altra, più significativa.

Non sostituisce la pelle

Business of Fashion, infatti, scrive che Hermès, con questa decisione, vuole aggiungere una nuova possibilità di scelta, ponendo Sylvania accanto ai suoi materiali iconici, come la pelle. E aggiunge che la maison francese, in dichiarazione inviata per e-mail, non ha intenzione di sostituirli. In altre parole: introduce un nuovo materiale ampliando una collezione.

 

 

La strumentalizzazione

La scivolosità dell’argomento, però, è tale che in fretta sono emerse le strumentalizzazioni. Ci sono i tanti titoli di notizie e post che parlano di “pelle di fungo” e “alternativa alla pelle”, quando la decisione di Hermès (che può far discutere quanto si vuole) non sembra orientata a voler mettere in competizione e antitesi i materiali. E c’è l’ineffabile PETA, che non perde l’occasione per fare della disinformazione a orologeria e diffonde un comunicato intitolato “PETA Toasts Hermès for Sparing Calves in Switch to Mushroom Leather”. Il solito aggressivo e pericolosissimo qualunquismo.

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