Il trimestre di Kering: exploit di Bottega Veneta, Gucci rallenta

Il trimestre di Kering

Kering gode del contributo di Saint Laurent e, soprattutto, di Bottega Veneta. Osserva le ottime prestazioni di Balenciaga e Alexander McQueen. In questo modo, compensa il “rallentamento” di Gucci, cioè la sua crescita meno dirompente. E tiene a bada le difficoltà di Hong Kong. Si riassume così l’ultimo bilancio della multinazionale francese del lusso, relativo al terzo trimestre 2019 e ai primi nove mesi dell’anno.

Kering
A Hong Kong, scrive Reuters, le vendite di Kering si sono ridotte del 35% nel terzo trimestre. Un calo che non ha impedito al fatturato complessivo del gruppo di raggiungere i 3,885 miliardi di euro, con un aumento del 14,2% a cambi attuali e dell’11,6% a cambi costanti. Numeri che segnano un lieve rallentamento, in linea con le attese, visto che nel trimestre precedente la crescita a cambi costanti era stata del +13,2%. Nei primi nove mesi 2019 il fatturato complessivo di Kering è stato di 11,523 miliardi di euro (+17,2% a cambi attuali e +14% a cambi costanti). Queste le performance dei marchi a cambi costanti: Gucci +14,3%, Saint Laurent +14,6%, Bottega Veneta -0,4%, Altri brand +18,9%.

Bottega Veneta
Il brand era atteso al rilancio. Cosa avvenuta definitivamente in questo trimestre fiscale. Dal -8,9% del primo trimestre, Bottega Veneta ha segnato il +0,8% nel secondo spiccando il volo tra luglio e settembre: +6,9% a cambi costanti che diventa +9,8% a cambi attuali. Kering definisce la performance “altamente incoraggiante“. Tutto merito delle nuove collezioni disegnate da Daniel Lee. Oltre al successo di pubblico, infatti, lo stilista inglese incassa anche quello della critica. Dopo soli 8 mesi dalla sua prima sfilata per il marchio italiano, Lee ha ottenuto ben 4 nomination ai Fashion Awards 2019.

Gucci
Prosegue il percorso di normalizzazione della crescita del brand, come previsto dal CEO Marco Bizzarri. Nel terzo trimestre l’aumento delle vendite si è fermato al +13,3% a cambi attuali e +10,7% a cambi costanti, per un fatturato di 2,375 miliardi di euro. “Anche se il tasso di crescita è circa 2 punti percentuali sopra la stima degli analisti“, secondo Robert Williams di Bloomberg, “è drasticamente in calo rispetto al 30% o più a cui l’etichetta si era espansa negli ultimi due anni”. Gucci, che genera il 62,9% di tutti i ricavi di Kering, ha registrato la maggiore crescita nell’area Asia-Pacifico (+18%), dribblando il calo di Hong Kong.

Saint Laurent
Il brad guidato da Anthony Vaccarello ha eguagliato la performance di Gucci. Vendite in crescita del 13,3% a cambi correnti e +10,8% a tassi costanti. Un risultato ottenuto grazie a Nord America, Giappone e online. Il marchio, al contrario di Gucci, è stato penalizzato dalle proteste in corso nell’ex colonia britannica. (mv)

Nelle immagini, tratte dai siti web istituzionali, a sinistra una borsa dell’ultima collezione presentata da Gucci e, a destra, uno scatto della più recvente campagna adv di Bottega Veneta

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