Bizzarri: “Gucci più sostenibile grazie a filiera e concerie”

Marco Bizzarri di Gucci a Polimoda Duets

Parlando di sostenibilità, Marco Bizzarri può elencare con orgoglio i risultati raggiunti dalla sua Gucci: “Nel 2018 abbiamo raggiunto il 70% di utilizzo di energie rinnovabili ed entro il 2020 arriveremo al 100%. Questa transizione ci ha permesso di ridurre le emissioni di CO2 di quasi 46.000 tonnellate”. La griffe del gruppo Kering, spiega il CEO, ha coinvolto nello sforzo green la sua intera supply chain: “Se si tiene conto che il 90% delle emissioni della nostra azienda è riconducibile alla filiera, si capisce che siamo a buon punto”. Una spinta complessiva verso le best practice della sostenibilità che ha potuto contare sulla filiera della pelle.

L’impegno della pelle
Gucci, ha spiegato Bizzarri in un’intervista al Sole 24 Ore, ha varato per sé e per i fornitori lo strap-less programm, “che prevede un minore impiego di acqua e prodotti chimici nella lavorazione della pelle e la riduzione dell’emissione di gas serra nei trasporti”. Il programma è valso il risparmio di “altre 3.400 tonnellate” di emissioni gassose, vanta il manager. Non sarebbe stato possibile senza il fattivo impegno delle imprese a monte: “Nel 2018 otto delle concerie con le quali abbiamo rapporti di collaborazione e fornitura – racconta Bizzarri al Sole 24 Ore – hanno partecipato allo strap-less programm. In questo modo abbiamo risparmiato 843.000 kw di energia, dieci milioni di litri d’acqua, 28 tonnellate di cromo, 117 di altri prodotti chimici e ridotto di 66 tonnellate gli scarti di lavorazione della pelle”.

La storia continua
Gucci non considera esaurito il proprio impegno. La griffe, con Kering, risulta tra i sottoscrittori del Fashion Pact. Intanto, sono in corso ulteriori iniziative: “Le emissioni di gas serra non siamo riusciti ad eliminarle del tutto – riprende Bizzarri –, ma le compensiamo grazie a quattro importanti progetti della categoria REDD+, il meccanismo messo a punto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Si tratta di quattro interventi a sostegno della conservazione delle foreste in tutto il mondo”. Non solo: “Gucci è stata una delle prime aziende del lusso ad adottare la certificazione EP&L, che sta per Environmental Profit & Loss – conclude il CEO –: ci aiuta a monitorare ogni progresso nell’implementazione della strategia di sostenibilità che ci siamo dati per il periodo 2015-2025”.

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