Assemblea Assomac. Dare valore alla sostenibilità della pelle e delle tecnologie. Nasce la Targa Verde

Che siano direttamente indirizzate al settore conciario o siano prodotte per calzatura e pelletteria, le macchine rappresentate da Assomac con la pelle hanno rapporto a doppio filo. All’Assemblea svolta ieri a Vigevano questo aspetto è emerso in modo inequivocabile, associato al concetto di sostenibilità. “Ci soffermiamo sull’importanza di riportare alla ribalta il valore della pelle come materia prima veramente compatibile con l’ambiente. Il suo valore di materia nobile, pulita e riciclabile va comunicato, sostenuto e promosso in tutte le sedi necessarie”. Osservazione ripresa, nel suo intervento, dal vicepresidente UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria) Graziano Balducci (nel riquadro), che ha sottolineato come “i macchinari siano fondamentali nel contribuire a conferire bellezza e performance alle nostre pelli. Abbiamo bisogno di tecnologia e innovazione, di macchinari sempre più performanti”, ma anche di formazione “per utilizzarli al meglio e continuare a essere leader nel mondo. Per la pelle, la filiera è fondamentale. Insieme, possiamo arrivare ovunque”. Un “ovunque” che non può prescindere dalla sostenibilità. Non a caso, l’Assemblea di ieri ha tenuto a battesimo la Targa Verde, “un percorso volontario – spiega Assomac – che si concretizza in uno strumento a disposizione degli associati: un elemento identificativo utile a comprovare al cliente finale i parametri di efficienza, riduzione dell’impatto ambientale e sicurezza operativa delle tecnologie prodotte”. La Targa Verde fa parte del progetto Assomac “Fornitori di Tecnologie Sostenibili” che punta alla creazione di un sistema di labelling certificato da un ente terzo, perché, conclude Bocca, “tracciabilità, sostenibilità, trasparenza, compatibilità ambientale sono prerogative ormai fondamentali, che non possiamo ignorare”.

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