Officine di Cartigliano: stop psicosi, “esigiamo soluzioni”

Officine di Cartigliano: stop psicosi, “esigiamo soluzioni”

Dal mondo italiano dei macchinari si alza la voce di Officine di Cartigliano. L’azienda veneta ha affidato al suo canale LinkedIn un messagio perentorio e accorato. Oggetto inevitabile: Covid-19. Target: clienti e addetti ai lavori della filiera. In sintesi: stop a psicosi e fake news. Perché in Italia, “tutta la gente si muove, vive, ama, gioca, cammina e lavora esattamente come prima. Anche qui in Cartigliano”. E non solo. L’azienda ha indirizzato una lettera anche alle istituzioni regionali (Confindustria Vicenza e Presidenza Regione Veneto) e alle sue rappresentanze associative (Assomac). Un vero grido d’allarme: “COVID-19 è un terribile mostro per noi aziende”.

Stop psicosi

Scrive OdC su LinkedIn: “Il Covid-19 italiano è una specie di influenza, non è terribile mostro. Qui tutta la la gente si muove, vive, ama, gioca, cammina e lavora esattamente come prima. Anche in Cartigliano. Vi assicuriamo che la situazione è sotto controllo. Abbiamo seguito tutte le misure precauzionali imposte dal nostro Governo, anche se, secondo noi, sono state esagerate e ingiustificate. Vi assicuriamo che stiamo lavorando in modo instancabile per garantire il nostro abituale servizio, in Italia e all’estero”. Infine, “Non fatevi influenzare dalle news che circolano. Usate solo fonti informative sicure: troppe fake news non ci aiutano e gettano discredito sull’Italia: il vero virus sono l’ignoranza e il pregiudizio”.

 

 

Esigiamo soluzioni

Covid-19, invece, si sta rivelando “un terribile mostro per noi aziende”, scrive Officine di Cartigliano in una lettera alle istituzioni. “Ha creato allarmismo, panico, desolazione, paura, pregiudizio, isolamento, impossibilità di lavorare (…). Noi costruiamo impianti e macchinari, l’85% del nostro fatturato è rivolto all’estero. Dalla settimana scorsa non possiamo fare più nulla. Nessuno ci vuole. Né qui né in nessuna altra parte del mondo”. E “non possiamo viaggiare”. Quindi “esigiamo soluzioni. Semplici e immediate”. Per esempio: “Sospendere tutte le rate dei mutui e crediti chirografari, almeno per un anno. Sospendere gli impegni verso l’erario e gli istituti previdenziali. Sblocco immediato dei finanziamenti per la ricerca. Cassa Integrazione da esercitarsi immediatamente (…). Serve una forte assunzione di responsabilità”.

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