Australia, si prospetta un aprile negativo per carne e pelle

Australia, si prospetta un aprile negativo per carne e pelle

L’ente Meat and Livestock Australia (MLA) prospetta un aprile negativo per la filiera australiana della carne. Le prime due settimane del mese bastano per cogliere i segnali del rallentamento già evidente a marzo. A pesare sulla produzione saranno i numerosi giorni di chiusura legati alle festività che rendono le settimane di lavoro più corte, anche rispetto al solito. Intanto i conciatori guardano con preoccupazione alla Cina e al rischio di rimanere a lungo senza pagamenti.

Si prospetta un aprile negativo

Secondo MLA nel mese di aprile si assisterà al calo dei volumi di macellazione. L’associazione ritiene che la causa della contrazione vada ricercata nelle settimane lavorative ridotte, a causa dei giorni di festa. Il calo nella produzione è normale in questo periodo dell’anno, ma il calendario 2022 determina 3 settimane con soli 4 giorni lavorativi a causa del Venerdì Santo, del lunedì di Pasqua e l’ANZAC Day. La celebrazione, cioè, di tutti i caduti delle forze armate australiane e neozelandesi in guerra (25 aprile). Gli anni passati queste festività influenzavano solamente 2 settimane delle 4 che compongono il mese.

 

 

Un calo evidente

Per ciò che riguarda la carne bovina, il calo della macellazione primaverile negli ultimi due anni è caduto tra la 13esima e la 17esima settimana dell’anno. Varia, ça va sans dire, con il calendario della Pasqua. Nel 2021 la festività (4 aprile) ha comportato macellazioni in calo del 25% su base settimanale (da 96.000 capi a 72.000). Il tasso di macellazione settimanale più basso di tutto l’anno. Per aprile 2022 gli impianti di trasformazione dovrebbero funzionare al 75% della loro possibilità per tre settimane, una in più rispetto al 2020 e al 2021. Lo stesso trend ribassista si registra anche, ma in maniera meno pronunciata, per pecore e agnelli.

I timori della pelle

I conciatori australiani comunicano di aver completato gran parte delle transazioni commerciali con i clienti cinesi prima che il Paese entrasse nel nuovo blocco a causa della pandemia, con prezzi stabili. Ora, però, non è possibile conoscere l’evoluzione della situazione in Cina. La preoccupazione è che i pagamenti non arriveranno per lungo tempo a causa della chiusura delle banche. (art)

Foto dai social

Leggi anche:

 

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×