In Argentina ora chiedono lo stop all’export di materia prima

In Argentina ora chiedono lo stop all’export di materia prima

Stop all’export di materia prima: le pelli grezze argentine non devono lasciare il Paese. È quanto chiedono ora i rappresentanti di FATICA (Federación Argentina de Trabajadores del Cuero y Afines) alla Casa Rosada. La stessa organizzazione già ad aprile ha lanciato un forte allarme circa la difficoltà di approvvigionamento di materia prima sul mercato locale. Secondo FATICA il governo dovrebbe sospendere l’autorizzazione all’esportazione di grezzo (come già fatto per la carne) per evitare il collasso della produzione nazionale di articoli in pelle.

I timori

A metà maggio il governo argentino ha annunciato la sospensione dell’export di carne per un mese. Lo scopo è contrastare l’aumento dei prezzi. Ma il problema riguarda anche i conciatori. All’indomani dell’annuncio questi hanno evidenziato come il costo della materia prima sia cresciuto molto a fronte di una scarsità di offerta. Il problema, dicono, risiede nella riduzione del dazio all’export chiesto dai gruppi della carne. Così, secondo dati forniti dalle stesse aziende, l’80% del grezzo argentino finisce fuori dal Paese. Gli imprenditori chiedevano quindi di adottare un provvedimento a protezione dell’industria conciaria e, a cascata, dell’intera filiera. La proposta era quella di riportare il dazio alla situazione pre-pandemica.

 

 

Stop all’export

Ora FATICA alza il tiro. Altroché dazi. La federazione che raggruppa conciatori e imprenditori della filiera della pelle, come riporta baenegocios.com, chiede al governo di sospendere proprio l’autorizzazione a esportare dall’Argentina la materia prima grezza. L’obiettivo è “difendere l’industria nazionale e proteggere le fonti di lavoro che compongono la catena del valore”. Secondo i componenti di FATICA, se il governo non interviene la situazione rischia di portare al collasso l’industria conciaria che, tra i soli associati, dà lavoro a circa 22.000 persone. (art)

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