USA, trader contenti per la Cina, allevatori contro il Brasile

USA, trader contenti per la Cina, allevatori contro il Brasile

Da un lato i trader contenti per la Cina. Dall’altro il disappunto degli allevatori per l’apertura di Donald Trump alla carne brasiliana. Per la materia prima a stelle e strisce le buone nuove giungono dall’altra parte del mondo. La Repubblica Popolare ha infatti deciso di sospendere i dazi sull’importazione di pelli grezze dagli Stati Uniti. Quelle cattive dalla propria amministrazione. A mandare su tutte le furie i player della zootecnia è la decisione di revocare il bando alla carne bovina fresca dal Brasile.

Trader contenti per la Cina

Il governo cinese ha annunciato che concederà esenzioni sui dazi per 696 prodotti importati dagli Stati Uniti. La decisione rientra nella Fase 1 dei nuovi accordi economici che i due Paesi stanno definendo. Tra questi prodotti vi sono anche le pelli bovine grezze, come deciso dal ministro alle Finanze Liu Kun. In particolare, le esenzioni riguardano le pelli di animali dal peso superiore ai 16 chili. Stando alle informazioni del Leather and Hide Council of America (LHCA), la Cina rappresenta ancora la principale destinazione per gli Stati Uniti.

 

 

Disappunto verso Donald Trump

Come riporta globalmeatnews.com, Brooke Miller, presidente della United States Cattlemen’s Association, si è detto “sbalordito” per la scelta del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA). “La decisione mette a rischio la salubrità dei nostri allevamenti di bovini e compromette la sicurezza dei consumatori – spiega Miller -. Rimaniamo preoccupati . Rifiutiamo l’idea che gli standard di sicurezza alimentare e di produzione del Paese siano equivalenti a quelli dell’industria americana”. Per queste ragioni Miller annuncia che l’associazione prenderà in considerazione “tutte le opzioni per porre immediatamente fine alle importazioni di carne bovina brasiliana”. A fargli eco è il direttore della National Cattlemen’s Beef Association, Kent Bacus. Bacus sottolinea che “l’associazione si aspetta il più alto livello di controlli da parte del Dipartimento dell’Agricoltura e dei funzionari doganali”. (art)

Foto da Wikipedia

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