Le 9 proposte di CNA Federmoda Toscana per salvare le imprese

Le 9 proposte di CNA Federmoda Toscana per salvare le imprese

Le 9 proposte di CNA Federmoda Toscana hanno il senso dell’urgenza: o adesso o mai più. La filiera soffre per gli effetti economici e sociali della pandemia. Per questo occorre intervenire da subito per difendere la manifattura di qualità. È con questo obiettivo che l’associazione toscana, dicevamo, ha elaborato un pacchetto di proposte a sostegno dell’artigianato, dei piccoli imprenditori, dei subfornitori e dei terzisti della moda. CNA Federmoda Toscana chiede lo stop “all’artigianicidio: un’emorragia delle piccole imprese artigiane che rischia di smantellare un patrimonio che tutto il mondo ci invidia”.

Le 9 richieste di CNA Federmoda Toscana

1 – Accesso al credito
La prima richiesta è il sostegno delle lavorazioni tipiche artigianali che caratterizzano il made in Italy. Come? Migliorando l’accesso al credito per gli importi di piccola dimensione. Ma anche promuovendo gli strumenti di emanazione della CNA come il piccolo credito di ACT e i finanziamenti di Artigiancassa, affinché ne possano beneficiare anche le micro imprese.

2 – Subfornitura sostenibile
La filiera della Moda dovrebbe essere economicamente sostenibile. CNA Federmoda Toscana propone una cabina di regia ed un osservatorio regionale per monitorare le dinamiche, i fabbisogni e l’andamento del comparto.

3 – Fashion Pact
Si chiede che “la reputazione dei marchi sia fondata su qualità e fidelizzazione della loro filiera di subfornitura”. L’associazione propone di condividere e sottoscrivere un Fashion Pact tra tutti gli attori della filiera per impegnarsi al raggiungimento di obiettivi condivisi e iniziative comuni focalizzate sulla sostenibilità economica, qualità e tracciabilità.

4 – Prezzo e competitività
La competitività delle imprese artigiane non dovrebbe essere collegata al solo fattore prezzo, ma alla qualità e al valore che producono. In questo senso si propone (a livello regionale) la creazione e definizione di un “Rating di Valore” che esula dalla sola e tradizionale rendicontazione economico finanziaria, prevedendo un sostegno per le imprese che lo adottano.

5 – No al dumping sui costi
È chiesto poi che sia “contrastato il dumping sui costi, che scarica tutto sui piccoli, sui conto terzisti, sull’anello debole della catena”. CNA Federmoda Toscana propone certificazioni di filiera semplificate per permettere di avere uno strumento utile per competere anche alle realtà più piccole.

6 – Made in Italy
Alla Regione Toscana è chiesto di svolgere un ruolo attivo di “sentinella” a difesa del made in Italy, valorizzando l’immagine del saper fare artigiano. Attraverso una “ridefinizione, valorizzazione e rilancio dei distretti industriali e un nuovo inquadramento normativo”.

7 – Tutela delle maestranze
L’associazione ritiene necessario che la Regione Toscana s’impegni per tutelare “il patrimonio di maestranze formate a caro prezzo dalle piccole imprese artigiane”. Come? Tenendo alti gli investimenti in formazione e cercando di attrarre i giovani verso questo settore alimentando il ricambio generazionale.

 

 

8 – Rifiuti urbani e speciali
CNA Federmoda Toscana chiede un piano industriale complessivo ed una strategia integrata in materia di rifiuti urbani e speciali che sia “espressione di un ruolo forte della politica che bilanci gli interessi dei soggetti gestori”. Questo può essere fatto rafforzando il distretto del riciclo, potenziando gli impianti di trattamento in modo da ridurre l’export regionale.

9 – Economia circolare
Si chiede infine un supporto per le piccole imprese artigiane nell’acquisizione di competenze e conoscenze in materia di transizione verso l’economia circolare. È per questo proposta una strategia pluriennale che contenga strumenti concreti in grado di sostenere la transizione dei processi e prodotti delle imprese secondo i principi dell’economia circolare. (mvg)

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