LEM Industries, accessori pronti a una ripartenza a tutta velocità

LEM Industries, accessori pronti a una ripartenza a tutta velocità

Una ripartenza a tutta velocità. Daniele Gualdani, amministratore unico di Lem Industries, sa che quando la macchina del lusso tornerà a girare lo farà a ritmi elevatissimi. Ne è convinto. Tanto da aver affrontato l’anno orribile squassato da Covid, che a Lem ha tagliato il 30% del fatturato, con investimenti e ottimismo. Quando non ha potuto produrre le sue finiture per accessori metallici, l’azienda aretina ha programmato l’attività in vista dell’apertura per agganciare la ripresa.

Una ripartenza a tutta velocità

In un’intervista rilasciata a L’Economia del Corriere della Sera, Gualdani spiega il suo ottimismo. “In tutte le precedenti crisi il lusso si è sempre dimostrato molto resiliente – dice -. Sono convinto che, quando finalmente si ripartirà, le percentuali di crescita saranno elevatissime“. Ecco perché anche con gli stabilimenti chiusi, Lem non ha mai fermato l’attività. In che modo? Non potendo produrre le finiture metalliche destinate a moda e luxury (quota di mercato: sul totale globale 12,5%), l’azienda di Arezzo ha riorganizzato la produzione per agganciare la ripresa.

Come incassare il colpo

Questo atteggiamento ha permesso a Lem di non rallentare nemmeno durante il 2020. Anche se i conti lo hanno, inevitabilmente, fatto. Come riporta L’Economia, l’azienda ha chiuso l’anno con un fatturato in calo del 30%, scivolando da 41,2 a 29,1 milioni di euro. Giù anche la redditività da 5,4 milioni del 2019 a 3,4. Come in passato, anche questa volta Lem Industries ha continuato a investire nonostante le difficoltà congiunturali. “Siamo artigiani nel cuore e industriali per necessità – spiega ancora Gualdani -. Così manteniamo il valore aggiunto della lavorazione di una volta valorizzando la quantità“.

 

 

La difficoltà (maggiore) della fascia media

I brand di fascia media, prevede Gualdani, avranno maggiori difficoltà a riprendere il passo. “Serve l’intervento della politica – dice -. E la prima cosa da fare è rendere più stringenti le norme sull’utilizzo del marchio made in Italy. È l’unico modo per evitare i raggiri e valorizzare i prodotti di qualità”.

Immagini tratte da lemindustriesspa.com

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