Missoni, il piano di crescita passa dall’espansione negli accessori

Missoni, il piano di crescita passa dall’espansione negli accessori

C’è fermento in Missoni. Non solo perché Angela Missoni ha lasciato la direzione creativa del marchio, passando il testimone ad Alberto Caliri, il primo designer non della famiglia in 68 anni di storia. Ma perché l’azienda ha presentato anche il piano di crescita per il 2021-2025, che mette tra le priorità l’allargamento delle categorie di prodotto agli accessori. Il passo indietro di Angela Missoni, che rimane presidente, rientra in una strategia di rilancio iniziata con l’arrivo del nuovo CEO Livio Proli un anno fa.

C’è fermento in Missoni

La notizia del cambio al vertice della direzione artistica di Missoni arriva dopo giorni di rumors. Angela Missoni ha lasciato il proprio incarico dopo 24 anni, metà dei quali passati al fianco di Alberto Caliri quale design director. Angela Missoni assumerà l’incarico di presidente della griffe, mentre Caliri prenderà il suo posto. Per quanto radicale per la storia del brand, il cambio di guida dovrebbe avvenire in continuità e quindi senza scossoni sia perché Missoni non abbandonerà l’azienda sia per la vicinanza tra lei e Caliri.

 

 

Il piano di crescita

A maggio 2020 Proli è entrato in Missoni presentando un piano di rilancio, approvato poche settimane fa. Gran parte della strategia passa dal posizionamento e dal prodotto. La griffe punta al “rafforzamento nel segmento lusso – spiega il Corriere della Sera –, con l’allargamento della gamma di prodotti anche agli accessori”, al momento presenti, ma in posizione marginale, nel catalogo della maison. La strategia intende anche aprire la griffe a nuovi mercati e nuovi clienti. “Un passo indietro – spiegano da Missoni ad Ansa – per abbracciare anche una clientela millennial e dare spazio a un terzo capitolo della maison”. “Oggi Missoni è un’azienda che ha una grande solidità e una profonda armonia tra azionisti e manager – spiega Proli al CorrSera-. Intendiamo garantire la continuità. Già da gennaio Alberto (Caliri, ndr) ha preso in mano la collezione e vedremo la sua interpretazione”. (art)

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