Per Chiuri e Toledano le sfilate torneranno, il web è un rimedio

Per Chiuri e Toledano le sfilate torneranno, il web è un rimedio

Maria Grazia Chiuri è direttore creativo di Dior. Ralph Toledano è (tra le altre cose) presidente della federazione francese de la Haute Couture et de la Mode. Carriere parallele nel lusso che, oggi, convergono su un punto: le sfilate torneranno. I due guardano con attenzione alla svolta digitale che la pandemia di Coronavirus ha impresso al fashion system. Ma consapevoli di un punto: la moda rimane legata all’esperienza fisica, gli show non sono solo nel suo passato, ma anche nel suo futuro.

Le sfilate torneranno

Per ora, date le restrizioni, non ci sono alternative”. Non ci gira intorno, Chiuri. Parlando con la Stampa riconosce che, nel mezzo della baraonda Covid, le griffe non hanno molte alternative ai digital show: “Ma non sarà per sempre – sentenzia –. La moda devi vederla, toccarla, viverla, è un’esperienza. Non si può fare tutto online. Se devo comprare un vestito non lo faccio su internet, devo provarlo, discuterlo con chi me lo vende”. A proposito dei fermenti che investono l’alto di gamma, dagli interventi di Giorgio Armani a quelli di Alessandro Michele, chiarisce la posizione (votata all’autonomia) di Dior. “Ogni marchio agisce in base alle sue esigenze e alla sua storia. Noi per ora seguiamo le solite scadenze – argomenta –. La moda non è un unicum. L’importante è essere coesi per sostenere il sistema italiano e francese. Adesso l’obiettivo è portare a termine la collezione couture organizzando al meglio il lavoro degli atelier. Poi vedremo come presentare gli abiti. Non dobbiamo più pensare a lungo termine, ma a ragionare step by step”.

La concretezza di Toledano

Tutte le case di moda devono orientarsi al digitale, in ogni aspetto della loro organizzazione”, proclama dalle colonne di WWD Ralph Toledano. E per le fashion week? “A proposito degli show, il digitale sta diventando un interessante complemento e una possibile alternativa in momenti davvero eccezionali, come questo – risponde –. Può essere un risorsa per modi innovativi di espressione della creatività. È su questo che lavoriamo a Parigi in vista degli eventi di luglio. Ma niente può rimpiazzare l’emozione davvero unica di un fashion show nella vita reale”.

 

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