Qualunque cosa se ne pensi, Moncler rimane il Genius del desiderio

Qualunque cosa se ne pensi, Moncler rimane il Genius del desiderio

Rumor, tanti. Smentite pure. Presentando i dati di Kering, François-Henri Pinault ha negato di essere interessato al brand: se incontrava Remo Ruffini, era per parlare del Fashion Pact. Comunque vada a finire, qualunque cosa succeda, Moncler rimane il Genius del desiderio.

Un format chiamato desiderio
Moncler è un caso più unico che raro. Il brand, francese di nascita e italiano d’adozione, è andato oltre le frontiere della moda e ha costruito attorno a sé uno spazio di unicità che fa gola (ovviamente) alle grandi multinazionali: molti analisti lo riconoscono come il prossimo grande affare che può verificarsi nel mondo del merger & acquisition. Merito di Remo Ruffini e del progetto Genius. Che, grazie all’unione di avanguardia e mercato, è diventato un modello di business e creatività per tutta la filiera.

Moncler rimane il Genius del desiderio
Del caso Moncler, del successo della sua gestione e dell’appeal che suscita nei grandi gruppi ne parliamo su La Conceria n. 2: ne parliamo, tra gli altri, con Luca Solca (Bernstein) e Flavio Cereda (Jefferies). Il numero, dal titolo Giochi Senza Frontiere, accende i riflettori sulle operazioni m&a che hanno coinvolto la filiera della moda. Nel 2019 sono state tante, tantissime, in ogni angolo di mondo e a ogni altezza della catena del valore.

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