USA, la Gen Z influenza lo shopping dei genitori, ma spende meno

Cresce l’influenza dei giovani sulle decisioni di acquisto delle famiglie americane, ma gli stessi giovani spendono meno che in passato. Lo affermano due ricerche condotte da soggetti diversi, ma accomunate dallo stesso obiettivo: capire di più sulla Generazione Zeta, quella formata dai nati tra il 1995 e il 2010 (9-24 anni), il cui shopping negli States ogni anno ammonta a circa 830 miliardi di dollari.

L’effetto sui genitori
Secondo il rapporto Consumer View dell’autunno 2019, pubblicato dalla National Retail Federation, l’87% dei genitori dichiara di essere influenzato dai figli nei propri acquisti. In che modo? Attraverso il confronto per analizzare specifici marchi, caratteristiche del prodotto e rivenditori specifici considerati.

 

 

Spendono meno
L’edizione numero 38 del sondaggio semestrale Taking Stock With Teens condotto da Piper Jaffray, intanto, ci dice che il 32% dei giovani statunitensi ritiene che l’economia sta peggiorando (era il 25% lo scorso anno). Dal campione di 9.500 adolescenti (età media di 15,8 anni) in 42 Stati degli USA, risulta che la spesa è diminuita del 4% anno (2.400 dollari), raggiungendo il livello più basso dal 2011. In fatto di e-commerce, Amazon non ha rivali (il 52% degli adolescenti lo citano come il sito preferito per lo shopping), seguito dai canali Nike (4%) e American Eagle (3%). La stessa Nike ha il primo posto nella classifica del gradimento per abbigliamento (23%) e calzature (42%). A proposito di scarpe, dietro Nike ci sono Vans, Adidas, Converse e Foot Locker.

Le scelte delle ragazze
Tra le adolescenti donne, per quanto la maggior parte di loro dichiari di preferire lo shopping per abbigliamento, la spesa per la categoria è diminuita del 3% su base annua. Quella per le borse, allo stesso tempo, raggiunge il livello più basso del sondaggio (90 dollari l’anno). I marchi di lusso europei rappresentano il 30% di mindshare (termine che viene usato per misurare la notorietà e la diffusione di un marchio) grazie a Louis Vuitton, secondo dietro Michael Kors, mentre Coach e Kate Spade precedono Gucci. (mv)

 

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