Alla Cuoieria Fiorentina la “cosiddetta ecopelle” non interessa

Alla Cuoieria Fiorentina la cosiddetta ecopelle non interessa

Produrre un oggetto utilizzando, per la sua parte principale, un’unica pelle. Ridurre così l’impatto ambientale anche a livello di consumi energetici. È il concetto che sta alla base del progetto sostenibile Air su cui punta Cuoieria Fiorentina per crescere. L’azienda, con quartier generale a Reggello (Firenze), ha recuperato quasi completamente i livelli del 2019. Ora vuole accelerare sul retail.

Il concetto di Air

“Non trattiamo quella che viene definita ecopelle (in maniera oltretutto impropria, ndr) – spiega la stilista Eleonora Lucarelli a Fashion Network –. Lavoriamo con la pelle, con il cuoio, che di per sé sono già materiali sostenibili” perché ottenuti lavorando gli scarti dell’industria alimentare. “Tutto il corpo borsa della linea Air – continua – è realizzato con un unico pezzo di pelle, che permette di ridurre al minimo i passaggi produttivi, in particolare quelli industriali, diminuendo l’impatto sull’ambiente a livello di risorse energetiche utilizzate”.

 

 

Il mercato

Ha fondato Cuoieria Fiorentina Tiziano Meini oltre 40 ani fa. Ora alla guida dell’azienda, che conta circa 80 dipendenti, c’è la seconda generazione. “Oggi alla pelle affianchiamo materiali alternativi, come cotoni organici o rafia – dice Elisa Meini –, restando sempre attenti a proporre una qualità molto elevata ed un rispetto della materia prima”. Il recupero dei livelli pre-pandemia è vicino, spiega la manager, “fatto molto significativo per un’azienda come la nostra così orientata sul retail”. Il brand ha 18 negozi in Italia, dove genera la maggior parte delle vendite. In progetto ci sono l’apertura di uno store a Milano e i primi negozi monomarca in Germania e Russia. (mv)

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