Dopo le scarpe, la pelletteria: la nuova sfida di Filograna

Dopo le scarpe, la pelletteria: la nuova sfida di Filograna

Affiancare la pelletteria alla produzione di calzature per le griffe. Un’idea di servizio completo per il mondo del lusso trasformata in realtà da Antonio Filograna Sergio a Casarano, in Puglia, con la creazione di Manifattura Salento AF. Così, a pochi passi da Leo Shoes e da Antonio Filograna, dal primo marzo 2022 è pienamente operativa la terza unità produttiva del gruppo che fa capo all’imprenditore salentino. E che si pone come riferimento pellettiero per l’outsourcing dei top brand del lusso. Antonio Filograna Sergio ci racconta la sua nuova sfida.

La nuova sfida di Filograna

“Nel nostro territorio non abbiamo una tradizione legata alla pelletteria, ma è un ambito complementare alla calzatura. Ritengo che dare un servizio completo al mondo del lusso sia importante – spiega Antonio Filograna Sergio –. Questo è il primo progetto, sperando di poterlo ampliare. Al momento sono al lavoro una sessantina di dipendenti, tutti di nuovo inserimento”.

L’accelerazione della pelletteria

Quello della pelletteria “In termini di vendita e di commercializzazione – sottolinea Filograna – rappresenta un core business per il mondo del lusso e fa da traino agli altri ambiti. Io cerco di cogliere un segnale del mercato. Quando leggo su La Conceria che Hermès apre in Francia due aziende di pelletteria, significa che c’è un’accelerazione su questo tipo di attività. Le prospettive sono buone e io mio auguro che questa possa essere un’evoluzione. Con Leo Shoes e Antonio Filograna continuerò a produrre calzature, non solo sneaker. Con Manifattura Salento AF punto ad affinare le nostre competenze e realizzazioni nel mondo della pelletteria”.

 

 

Lavoro per la mia terra e con la mia gente

La scelta di Antonio Filograna Sergio è stata quella di formare il personale con l’aiuto di aziende partner, nella logica di far crescere tutto un territorio. “Io lavoro per la mia terra e con la mia gente. Ho 1.200 dipendenti nelle tre aziende, che diventano 2.500 con l’indotto, tutto salentino. Ma noi non vogliamo essere una cattedrale e spero che la pelletteria per il Salento possa essere un’evoluzione possibile. Stiamo vivendo un ennesimo momento difficile, una guerra dopo la pandemia. Tutti noi speriamo, dal punto di vista umano e solidale, che finisca presto. Ma sul fronte economico con il Covid abbiamo capito che dovevamo stringere i denti. E nel nostro ambito c’è stata la dimostrazione, una volta di più, che il mercato del lusso non si ferma. Dobbiamo tutti fare meglio, perché solo collaborando si superano le difficoltà”.

Immagini tratte a Facebook

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