“Kuoyo vuole raddoppiare il fatturato e triplicare la produzione”

“Kuoyo vuole raddoppiare il fatturato e triplicare la produzione”

Kuoyo brucia le tappe della crescita. Anche se il lusso sta rallentando, la pelletteria fondata nel 2017 a Scandicci (Firenze) vuole raddoppiare il fatturato (17,6 milioni nel 2022) e triplicare la capacità produttiva. Anche tramite nuove acquisizioni già in fase di valutazione. L’artefice di questa startup di successo è Fabio Fatarella (in foto), forte della sua esperienza di 17 anni con i brand del lusso. “Ho cercato di replicare, con le dovute proporzioni, l’organizzazione di un marchio” afferma a La Conceria l’imprenditore di origine marchigiana.

Obiettivo numero 1: raddoppiare il fatturato

In 6 anni (pandemia compresa) 2 acquisizioni e 120 dipendenti: perché siete così forti?
Perché abbiamo una visione diversa da altri competitor. Facciamo leva su un modello industriale ibrido e organizzato. Una sintesi tra il modello francese, più verticale e con competenze più manageriali, e il modello italiano, più creativo e flessibile. Siamo partiti con l’idea di creare qualcosa che non c’era. E con un percorso ben chiaro: offrire un servizio completo che parte dallo sviluppo alla realizzazione del prodotto.

E avete anche acquisito…
Siamo partiti con la strategia di acquisire. Nel futuro ne abbiamo altre, già pronte, che finalizzeremo a breve. Per poter lavorare con determinati clienti bisogna avere una taglia minima.

La prima acquisizione nel 2021…
Abbiamo rilevato Teknotaglio per iniziare ad integrare parte del processo produttivo. E dare un futuro a 8 dipendenti da un anno in cassa integrazione. E credo che nei prossimi mesi ci saranno altre aziende in difficoltà da salvare a causa del rallentamento del lusso che colpirà per prime le piccole realtà. Quelle che lavorano fuori dai radar dei brand, dei poli e degli attori del settore.

E ora è arrivata Fior di Pelle…
Con Fior di Pelle abbiamo acquisito il know how di una nuova categoria di prodotto, la capacità di gestione della produzione con la Lean Production e quasi 70 dipendenti già pronti.

Qual è l’andamento di Kuoyo?
Nel 2023 subiremo una contrazione dei ricavi. Ma questo non ci frena nel nostro piano industriale. Abbiamo fieno in cascina. Il 2024 sarà un anno complicato ma siamo fiduciosi della nostra strategia. Magari guadagneremo quote di mercato.

 

 

Obiettivo numero 2: triplicare la capacità di produzione

Dove volete arrivare?
Il nostro piano industriale a tre anni prevede di triplicare la capacità produttiva diretta, tramite ulteriori operazioni di M&A e l’ampliamento dei siti esistenti, che contiamo di perfezionare già dal 2024

Vi sentite in concorrenza con i poli produttivi?
No. La nostra visione e modello industriale è diversa. Vogliamo creare qualcosa di nuovo. Abbiamo una logica di lungo termine. In questo periodo non dovremmo creare una struttura rigida, ma questo è il momento di acquisire in proiezione futura.

Quanto è difficile entrare nelle supply chain del lusso?
Oggi è più facile uscire che entrare. Difatti molte imprese passano di mano. Onestamente, se guardo gli ultimi 10 anni, non conosco altre startup che hanno raggiunto la dimensione di Kuoyo. Le conoscenze aiutano se hai un’ottima reputazione. Ma poi è chiaro che devi guadagnarti sul campo le conferme e il lavoro.

C’è concorrenza per diventare subfornitore del lusso?
C’è ed è molto forte. Il mercato è fortemente competitivo. Ma ci sono delle opportunità perché siamo all’inizio di un periodo storico in cui dovremo affrontare una sfida chiamata sostenibilità. Che implica un sforzo culturale, ma anche economico, cioè legato alle risorse.

Cambierà molto?
Sì, il modello 100% outsourcing non più sostenibile. Occorre un cambio di paradigma nell’impostazione dell’azienda, con gli imprenditori chiamati a ragionare a lungo termine e con una efficace gestione della produzione. Questo vuol dire avere un’organizzazione con costi maggiori e non sostenibili con gli attuali prezzi di mercato. Internalizzare la produzione vuol dire reperire risorse.

Come triplicherete la capacità produttiva diretta?
Attraverso assunzioni e acquisizioni. Vogliamo arrivare a 300 dipendenti diretti.

Assunzioni difficili?
Sì, ma cerchiamo di attirare i giovani offrendo loro opportunità di crescita che difficilmente avrebbero altrove. La nostra età media è 32 anni. (mv)

 

 

 

 

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