Le borse Roberta Gandolfi: il made in Italy che sfida l’incertezza

Le borse Roberta Gandolfi: il made in Italy che sfida l’incertezza

Personalizzazione delle borse. Esternalizzazione territoriale della produzione. Vendite all’estero. Con oltre 50 anni di storia alle spalle, la pelletteria Roberta Gandolfi si è evoluta per far fronte alle sfide di mercato. Ha resistito alla pandemia e a un 2021 complicato. Ha recuperato terreno nel 2022, con una crescita delle vendite di quasi il 30%. E confida di aumentare ancora nel corso del 2023. “Ma viviamo alla giornata. Difficile programmare” ci racconta Roberta Gandolfi (nella foto) che, insieme alla sorella Silvia, guida l’azienda fondata dai genitori. Produzione made in Italy e vendite all’estero, Russia compresa, i pilastri della pelletteria con sede a Castel Maggiore (Bologna).

Le borse Roberta Gandolfi

Qual è l’andamento del mercato?

Le ultime fiere a cui abbiamo partecipato, penso a Tokyo, Mipel e Mosca con Obuv, hanno mostrato che c’è voglia di ripartire. C’è entusiasmo. Poi i social vanno bene per comunicare, ma il rapporto umano e la presenza fisica di persone e prodotti è fondamentale per la vendita.

Siete soddisfatti anche di Obuv?

Sì, la fiera ci ha mostrato che c’è voglia di comprare, seppur con oculatezza e attenzione in considerazione di un futuro così incerto. Probabilmente c’è anche una carenza di prodotti. Ma il made in Italy di qualità e ben fatto è sempre apprezzato a Mosca. La Russia è un mercato molto importante per la nostra azienda anche perché troviamo clienti disposti a spendere.

Quali sono gli altri mercati su cui lavorate?

Giappone, Corea e Stati Uniti. La quota export è di circa l’80%.

Come vi presentate su queste piazze?

Con la nostra storia e con prodotti di qualità, ricchi di dettagli, con lo stile italiano. Tutti elementi che il cliente nota. Inoltre, c’è la possibilità di personalizzare il prodotto. Produciamo davvero ciò che ci piace.

 

 

Il made in Italy che sfida l’incertezza

Come è organizzata la vostra produzione?

Nella nostra sede, dove occupiamo una decina di persone, avviene la creazione. Realizziamo i prototipi, i campioni e la preparazione per la produzione che affidiamo a una rete locale dei partner produttivi. Le pelli sono, chiaramente, italiane.

Qual è l’andamento dell’azienda e quali prospettive avete?

Dopo un 2021 pesante, Roberta Gandolfi è cresciuta di quasi il 30% nel 2022. Ci auguriamo di continuare a crescere anche quest’anno, nonostante il contesto. In realtà è difficile prevedere cosa accadrà nei prossimi mesi. Viviamo alla giornata.

Quali investimenti avete in programma?

Vogliamo accrescere l’identità del marchio. (mv)

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