La qualità al lavoro: “Non chiediamo di fare in fretta, ma bene”

La qualità al lavoro: “Non chiediamo di fare in fretta, ma bene”

Non in fretta, ma bene. Quando si parla di sostenibilità, spesso si pensa prima a quella ambientale. E Ana Maria Vasconcelos, CEO della pelletteria portoghese Belcinto, in questo campo ha già dato prova di lungimiranza. Perché, da vegetariana, non ha mai messo in discussione il valore della pelle. È un sottoprodotto della zootecnia, riconosce, ma soprattutto è “uno dei materiali più durevoli e sostenibili con cui lavorare”. Per Vasconcelos (nella foto), però, è molto importante anche la responsabilità sociale: la qualità del prodotto passa da quella del lavoro. Per questo applica una formula per mettere nelle migliori condizioni il capitale umano della sua azienda: paghe giuste, molte donne e giovani, tempi di realizzazione dei compiti coerenti con la loro complessità e col benessere personale.

Non in fretta, ma bene

Innanzitutto, no allo stress. “Abbiamo piccoli spazi per rendere agile il lavoro e ogni comparto dell’azienda si dedica a un brand cliente – dice a 20 Minutos –. Non mettiamo fretta ai dipendenti per sfruttarne le abilità: non chiediamo di correre, ma di fare bene il proprio lavoro”. Sullo stesso piano va l’equità di trattamento economico. “Gli addetti devono operare in buone condizioni lavorative. I salari devono essere adeguati e ogni volta migliori. È importante anche pagare i fornitori nei tempi pattuiti Come è giusto che sia, serve parità di trattamento per uomini e donne”.

 

 

Donne, giovani, rispetto

A proposito di quelle che in politica si definiscono quote rosa, Belcinto vanta di “proteggere i diritti delle donne”. Come? “Ci piace quando entrano in azienda da giovani – risponde –. La nostra politica è che possano mettere su famiglia sapendo che questo non condiziona la carriera, perché le proteggeremo”. Più in generale, a Belcinto piace intercettare le giovani generazioni. “In estate apriamo la fabbrica ai ragazzi: quelli che decidono di non proseguire con gli studi universitari si possono fermare da noi”. L’imprenditrice portoghese predica un approccio olistico alla sostenibilità sociale, fondato sul rispetto. “Per noi la chiave è trattare le persone come vorremmo che loro ci trattino – conclude –. Ci rivolgiamo con lo stesso rispetto a dipendenti, clienti, fornitori, comunità locale e società in generale”.

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