L’export italiano di borse in pelle nei 9 mesi rallenta al +3,7%

L’export italiano di borse in pelle nei 9 mesi rallenta al +3,7%

L’export italiano di borse in pelle rallenta al +3,7%. Lo evidenziano i dati relativi ai primi 9 mesi del 2023 diffusi da Assopellettieri, da dove emergono una “gelata autunnale per le vendite estero” e “l’attività produttiva fortemente rallentata”. Il quarto trimestre non porterà nulla di meglio. Gli associati si aspettano un rilancio per la seconda metà del 2024.

L’export italiano di borse in pelle

Da gennaio a settembre 2023 l’export dii prodotti in pelle registra una crescita del +3,7% in valore. Il fatturato estero arriva a 5,84 miliardi di euro, cioè ai livelli pre-pandemia. Viceversa, i prodotti in succedaneo presentano una lieve flessione (-1,1%). Ciò è un’inversione di tendenza rispetto a quanto sperimentato nell’ultimo biennio. Complessivamente, il terzo trimestre 2023 si è chiuso in frenata (-5,4% l’export e -6,5% il fatturato). Il sentiment tra gli imprenditori della pelletteria sul quarto è negativo. Il valore esportato è passato dal +11,7% del primo trimestre, al +0,3% del secondo per poi finire in terreno negativo nel terzo. E il timore è che anche il quarto trimestre sarà in negativo, trascinando il dato annuale col segno meno.

 

 

I mercati

Sono crollati i flussi verso la Svizzera (-42,5% in valore) che rappresenta un hub logistico del lusso. Il settore ha, evidentemente, riorganizzato il movimento delle merci. Infatti, l’export verso la Francia, principale mercato di destinazione della pelletteria made in Italy, ha registrato il +21,3% in valore. Sul versante nazionale, la domanda appare decisamente debole: solo +0,6% in spesa per il commercio al dettaglio.

La produzione industriale

A preoccupare Assopellettieri è il calo nell’indice ISTAT della produzione industriale (-12,3%), che si traduce in una riduzione delle quantità prodotte. A fine settembre il calo delle aziende attive nel settore è sceso di 64 unità rispetto all’inizio dell’anno. In termini percentuali, la riduzione è dell’1,3%. É invece cresciuto del 4% il numero degli addetti della pelletteria. Il che fa pensare ad una chiusura delle aziende piccole e ad un consolidamento delle imprese più grandi. (mv)

 

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