L’ultima follia di Amsterdam: ci mancava la fur-free shop street…

Un pezzetto d’Olanda rinuncia alla pelliccia. Amsterdam, si sa, non è una città ordinaria. È una metropoli liberal che nella storia recente ha compiuto passi che in molti altri luoghi d’Europa non s’azzardano neanche (un esempio? Il red district). Per confermare la nomea di città stravagante, questa volta, però, Amsterdam da libertaria si riscopre bacchettona e cede a uno dei moralismi in voga in questa stagione. I 19 negozi di Hartenstraat, una delle stradine del quartiere seicentesco “De Negen Straatjes”, il 20 giugno hanno deciso di proclamarsi la prima strada del Vecchio Continente dove non si vendono pellicce: “Fur-free shop street”. Tempo di fare i complimenti? Non diremmo. La scelta viene su pressione delle associazioni verdi. Tra gli store che hanno aderito all’iniziativa ve ne sono di locali olandesi e di appartenenti ai grandi gruppi internazionali (Karl Lagerfeld e alcune griffe che, a dirla tutta, sulla pelliccia non hanno mai fatto grandi investimenti, come Fred Perry e Carhartt). C’è da credere, però, che il cortocircuito di un’operazione che per le case di moda coinvolte ha solo valore di marketing verrà fuori. Le associazioni promotrici perseguono i più ampi obiettivi del fashion “che non provochi sofferenze agli animali” e che sia attento al “welfare animale”. Dal momento che tra i negozianti coinvolti c’è anche un marchio come Timberland, bisogna chiedersi cosa succederà quando gli ambientalisti cominceranno a piantare grane su prodotti in pelle e in cuoio. Niente di buono. Ma quando hai dato le chiavi di casa a un estraneo, non puoi più lamentarti se quello vuole mettere becco nelle faccende domestiche. Un bel pasticcio. Dalle nostre parti si chiama autogol. (rp)

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