Dopo Neiman Marcus e J. Crew, anche JC Penney chiede il Chapter 11

Dopo Neiman Marcus e J. Crew, anche JC Penney chiede il Chapter 11

Retail in sofferenza. La lista delle catene USA in difficoltà si allunga. Ora anche JC Penney chiede il Chapter 11. La società ha presentato istanza di protezione dai creditori presso il Tribunale Fallimentare Federale del distretto meridionale del Texas. È la terza grande insegna, a breve distanza da Neiman Marcus e J. Crew.

JC Penney chiede il Chapter 11

JC Penney non è redditizia dal 2010, riferisce CNN. Il retailer statunitense, fondato 118 anni fa, gestisce circa 850 negozi in tutti gli States. Il piano di ristrutturazione prevede la chiusura di un numero ancora non specificato di store. Secondo quanto riporta Footwear News, il piano prevede di dividere il business in due società pubbliche, con la separazione dell’attività di vendita al dettaglio da quella di un fondo di investimento immobiliare al fine di aumentare la liquidità. Nella lista dei creditori figurano Nike, con un saldo di oltre 32 milioni di dollari, Adidas (oltre 7 milioni), Van Heusen Sportswear (circa 5,7 milioni), Footwear Unlimited, che controlla Baretraps e Andrew Geller (quasi 4 milioni), e New Balance (circa 3,2 milioni di dollari).

Problemi europei

Il lockdown mette il retail in difficoltà ovunque. L’ossigeno non arriva più e le insegne vanno in apnea. In Germania Galeria Karstadt Kaufhof prevede di chiudere 80 degli oltre 170 negozi, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. La notizia, riportata da diversi media tedeschi, trapela dal piano di ristrutturazione in elaborazione dopo la richiesta di protezione dei creditori i primi di aprile. In Francia Naf Naf (243 negozi) è stato posto in amministrazione controllata dal tribunale commerciale di Bobigny al fine di facilitare il passaggio di proprietà. Le offerte sono già sul tavolo del tribunale. Nel Regno Unito Johnsons Shoe Company è entrata in amministrazione controllata. Fondata nel 1952, gestisce Johnsons Shoes e Bowley’s Fine Shoes e possiede 12 negozi. In Svizzera la catena di negozi di calzature Pasito-Fricker è in bancarotta. La società controlla 23 negozi con 69 dipendenti. In Giappone il produttore di abbigliamento Renown Inc. ha presentato domanda di protezione fallimentare. Fondato nel 1902, il marchio è controllato dal gruppo Shandong Ruyi, lo stesso che possiede SMCP e non ha ancora finalizzato l’acquisto di Bally. (mv)

 

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