C’era una volta Vivarte: rivenduto Naf Naf, Andrè agli sgoccioli

C’era una volta Vivarte: rivenduto Naf Naf, Andrè agli sgoccioli

Destino (quasi) comune per due ex insegne del gruppo francese Vivarte. Sono Naf Naf e Andrè, entrambe finite al tappeto subito dopo essere state cedute nell’ambito di quello che, a tutti gli effetti, può essere definito il “c’era una volta Vivarte”. Naf Naf (marchio ready-to-wear) era entrato in amministrazione controllata: ora è stato rilevato dal suo fornitore, SY Corporate France. Oggi, invece, è l’ultimo giorno per presentare un’offerta di acquisto per l’insegna calzaturiera Andrè, anch’essa in amministrazione controllata.

C’era una volta Vivarte, capitolo Naf Naf

Dopo 11 anni, nell’aprile 2018, per poter ripianare i suoi debiti, Vivarte ha ceduto Naf Naf a una cordata di investitori cinesi guidata dal gruppo La Chapelle Fashion Co. Due anni dopo, a metà del mese scorso, causa pandemia, il marchio è entrato in amministrazione controllata. Due le offerte pervenute al Tribunale Commerciale di Bobigny. La prima: quella del gruppo francese Beaumanoir. La seconda: quella, risultata poi vincitrice, di SY Corporate France, costola del gruppo industriale SY guidato da Selçuk Yilmaz, imprenditore francese di origine turca. In altre parole: Naf Naf è stata acquisita da un suo fornitore storico, specializzato in prodotti tessili e proprietario di fabbriche in Turchia e nel Maghreb. Secondo quanto riporta la testata Sudouest, SY garantisce “il mantenimento di 944 posti di lavoro, di 125 negozi diretti e di tutti i 75 store affiliati” su un totale di 221. Beaumanoir, nel frattempo, resta in lizza per l’acquisizione parziale del marchio di calzature e abbigliamento La Halle (anch’esso ex Vivarte), pure lui in amministrazione controllata.

C’era una volta Vivarte, capitolo Andrè

Ancora fiato sospeso, invece, per il marchio di calzature Andrè. Nei primi mesi del 2018, Vivarte ha ceduto l’insegna all’e-tailer francese Spartoo. E, più o meno con la stessa tempistica di Naf Naf, Andrè è finito in amministrazione controllata. In altre parole: il 1° aprile 2020. Il Tribunale Commerciale di Grenoble ha fissato a oggi, 22 giugno 2020, la scadenza entro la quale i pretendenti e potenziali investitori devono depositare le proprie offerte. Spartoo ha deciso di non presentare un progetto per la prosecuzione dell’attività. Secondo Le Monde, i pretendenti non saranno tanti. E in assenza di un’offerta ritenuta ammissibile, l’insegna con 146 negozi e 412 posti di lavoro scomparirà poiché finirà in liquidazione. Un rischio che ad oggi nessuno può escludere. (mv)

Immagine tratta da nafnaf.it

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