I retailer italiani dicono che Covid non ha stroncato il tacco

I retailer italiani dicono che Covid non ha stroncato il tacco

C’è chi non vuol rinunciare alle sue abitudini di acquisto per continuare a vestirsi bene. E c’è una (considerevole) fetta di consumatori italiani che sta facendo i conti con il social distancing e preferisce acquistare capi comfort. Qualità, durabilità e la necessità di gratificarsi sono i driver per lo shopping. E cosa hanno comprato? Principalmente sneaker, più adatte ai tempi. Ma il Covid non ha stroncato il tacco, perché c’è anche chi non ha abbandonato la scarpa alta ed elegante. E poi le borse, che sempre di più affascinano il mercato femminile. Vogue ha fatto un giro d’Italia interpellando alcune delle più rinomate boutique di fascia alta.

Come sempre, le sneaker

Molti negozi hanno indicato le sneaker come best seller. Le ha citate Beppe Angiolini, presidente onorario di Camera Buyer e titolare della boutique Sugar di Arezzo. Poi Alberto Ferrante, di Eraldo a Ceggia (Verona) e Davide Bortolazzi, di Dope Factory a Cagliari, che ha posto l’accento sulle limited edition. Più generica Tiziana Fausti, titolare dell’omonima boutique di Bergamo, che ha parlato di “scarpe comode”. Antonia Giacinti, che insieme al marito Maurizio Purificato gestisce la boutique Antonia a Milano, si è spinta oltre indicando le “ciabatte di pelliccia” come articolo piuttosto richiesto.

Covid non ha stroncato il tacco

Ma c’è anche un mercato che non ne vuole sapere di venire schiacciato dalle sneaker: quello della scarpa col tacco. Uberta Zambeletti, di Wait and See di Milano, si è detta “sorpresa dal fatto che le scarpe con il tacco abbiano continuato ad essere vendute, denotando un desiderio delle donne di continuare a essere femminili nonostante il confinamento”. Una tendenza che viene riscontrata anche a Napoli, dove Rossella Galiano, che gestisce otto boutique, afferma: “Le borse e la piccola pelletteria sono andate meglio rispetto alle calzature, ma ci sono articoli continuativi che non hanno smesso di vendere, come Rockstud di Valentino e Opyum di Saint Laurent”.

A proposito di borse

A proposito di borse, Gianni Amati di Leam (Roma) afferma che la clientela facoltosa non ha modificato più di tanto le sue abitudini: “Si è ridotto il numero di vendite ma si è alzato il cartellino medio”. Amati cita la borsa Chain Pouch di Bottega Veneta come un articolo campione di incassi. (mv)

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