Il lusso ripartirà grazie ai vaccini, ma in Italia frena ancora

Il lusso ripartirà grazie ai vaccini, ma in Italia frena ancora

Bank of America lancia un segnale di speranza: nel 2021 il lusso tornerà a crescere, e non di poco (+21%), soprattutto grazie ai vaccini. Nel secondo semestre dell’anno, prevedono gli analisti, le riaperture dei negozi e il ritorno al turismo favoriranno la ripresa dei consumi. Le vaccinazioni, sostengono da BofA, “sono la chiave per la prossima fase di espansione globale”. Bene, anzi male. Perché, nell’attesa che le campagne di vaccinazione proseguano (e la sospensione di AstraZeneca certo non aiuta) il retail continua a rallentare. I dati dell’Osservatorio Permanente Confimprese e EY certifica che febbraio per la distribuzione italiana è stato negativo. Mentre la traversata del deserto è ancora lunga.

Grazie ai vaccini

“Dopo un crollo del 16% nel 2020 – spiegano gli analisti di BofA a Milano Finanza Fashion – il settore riprenderà la sua corsa, guadagnando quindi un +3% sul 2019”. Il rimbalzo post-Covid non termina qui: l’incremento del volume d’affari su scala globale proseguirà pure nel 2022, anche se con minor slancio (+9%). Il boom non riguarderà tutti i gruppi in egual misura, chiosano da BofA. Se nel 2021 si possono aspettare ottime performance da LVMH (+18%), Hermès (+17%), Richemont (+10%) e Moncler (+3%), c’è anche chi continuerà ad andare male. Qualche esempio Tod’s (-23%), Hugo Boss (-11%) e Swatch (-11%).

 

 

La lentezza italiana

L’Osservatorio Permanente Confimprese e EY, dicevamo, segnala che a febbraio la distribuzione italiana ha perso il 35,8%. Il comparto fashion segna un simmetrico -36%. Il dato di febbraio, sottolineano dall’osservatorio, è leggermente migliore di quello di gennaio. A proposito dei canali, mentre centri commerciali (-43,2%) e outlet (-36,5%) continuano a perdere, recuperano qualcosa le high street (-27,6%). Lo scenario rimane, intanto, di estrema negatività. Negli ultimi 12 mesi la distribuzione fa -46,3% in media. La ripresa, soprattutto, è ancora lontana, dal momento che l’avvicinamento a Pasqua vede l’Italia divisa (a eccezione della Sardegna) tra regioni in fascia arancione e regioni in fascia rossa. “Nonostante l’avvio della campagna vaccinale, abbiamo di fronte un altro anno di convivenza con il virus e per questo dobbiamo ritrovare fiducia sapendo gestire le aperture e non le chiusure – è il commento di Mario Maiocchi, direttore del Centro studi retail Confimprese –. Continuiamo a sostenere che gli operatori del commercio hanno messo in atto in tempi rapidissimi protocolli operativi molto stringenti, volti a prevenire i rischi di contagio nelle diverse tipologie di esercizi”.

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